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Intervista agli Elifantree
Recensione a Time Out
L’esordio discografico del 2009 Love & Trees , lanciò gli Elifantree come una delle band più interessanti ed originali degli ultimi tempi, grazie alla loro atipica combinazione di voce, sax e batteria. Il recente Time Out è ora ulteriore riprova della qualità musicali della band finlandese confermandola come l’ultima buona notizia proveniente dalla sempre prolifica scena scandinava. La vocalist Anni Elif Egecioglu e i suoi partner ci hanno raccontano di loro in questa intervista.
Jazz Convention: Tutte le band iniziano da un incontro. Il vostro quando è avvenuto?
Elifantree: La vocalist Anni e il sassofonista Pauli si sono incontrati per la prima volta a Gothenburg nel 2005 e dopo un po’ hanno iniziato a fare musica insieme. Nell’agosto del 2007 entrambi si sono trasferiti ad Helsinki dove hanno iniziato a suonare con il batterista Tatu. Prima ancora, Pauli a Tatu avevano già suonato insieme in diverse formazioni sin dall’età di nove anni. Ci è quindi sembrato molto naturale suonare insieme sin dall’inizio.
JC: Quando avete capito che la vostra insolita combinazione di voce,sax e batteria poteva funzionare?
ET: Il nostro primo concerto si è tenuto all’interno di un studio artistico molto intimo tra i boschi finlandesi, un momento di cui serbiamo ancora un caro ricordo. In quella occasione abbiamo ricevuto un responso molto buono e incoraggiante a da allora abbiamo continuato a fare musica a modo nostro.
JC: Come è nato il nome della vostra band?
ET: È un piccolo gioco di parole il cui punto di partenza è stato Elif, il secondo nome della nostra vocalist Anni. Poi abbiamo pensato al titolo di due dei nostri primi brani Trees and Norsu , che in finlandese significa “elefante”, e così abbiamo ottenuto il nome! Inoltre,Il fatto che gli Elifantree siano un trio è da tener conto.
JC: Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nel suonare con questa insolita combinazione di strumenti?
ET: È molto stimolante lavorare con un set non convenzionale come il nostro. Ti spinge a pensare diversamente e ad espandere maggiormente la propria creatività. Tutti gli strumenti che suoniamo sono strettamente connessi all’essere umano per quanto riguarda pulsazione ed emissione: il ritmo è spesso associato al nostro battito cardiaco, mentre il sax tenore è uno degli strumenti più vicini all’estensione della voce umana. In una musica come la nostra è più difficile trovare la facile via d’uscita per rallentarne il passo, ma allo stesso tempo questo richiede al musicista quella certa dose di carattere e concentrazione, che a noi piace tanto.
JC: Le fonti d’ispirazione da cui attingete per creare la vostra musica sono tante, noncuranti delle barriere tra i generi musicali e gli stili. Qual è la vostra personale idea del fare musica?
ET: La musica è connessa al mondo dei sensi. Tutta la buona arte deve toccare l’animo della gente ed evolversi in continuazione. Creare musica è la reazione a quello che ci accade intorno e il suo risultato musicale dovrebbe sempre far sentire chi la fa parte di qualcosa, qualsiasi cosa.
JC: In gran parte dei brani Pauli usa un approccio molto ritmico sul sax, rendendo questo una delle qualità peculiare della vostra musica. Quanto è difficile usare questa tecnica in termini di respirazione, esercizio e resistenza in una performance dal vivo?
JC: Suonare il sax negli Elifantree è una vera prova fisica. Non ci sono molte pause per lo strumento, in quanto deve preoccuparsi di ricoprire diversi ruoli: linee di basso, ritmo, armonie, voci e melodie. L’utilizzo esteso di queste tecniche aggiunge il sapore della sfida all’insieme. Un altro aspetto particolare del modo di suonare di Pauli è l’impiego di diverse tecniche di tonguing (colpi di lingua). In questi casi, l’esercizio costante è necessario per mantenere l’imboccatura in buona forma.
JC: Quanto è diverso Time Out risetto al vostro disco d’esordio Love & Trees ?
ET: Una grossa differenza tra essi è che su Time Out Pauli usa un gran quantità di effetti a pedale e sono stati utilizzati anche sintetizzatori e pianoforte. Il suono della band si è compattato maggiormente e l’album è in generale più “Pop”. In Love & Trees il suono d’insieme era meno definito ed in alcuni brani abbiamo lasciato fuori il sax, mentre in Time Out abbiamo usato i tre elementi di base (voce, sax e batteria) in tutta la musica.
JC: Anni,tu hai scritto tutti i testi e la maggior parte della musica degli Elifantree. Come sviluppi musica e testi?
Anni Elif Egecioglu: Comporre musica e scrivere testi sono per me due cose che vanno spesso insieme. Le parole sono parte del suono e attraverso di esse puoi mettere insieme melodia e ritmo in modi meravigliosi. La relazione tra le parole e le melodie sono per me essenziali, affinché un brano venga alla luce e funzioni. Preferisco scrivere testi e musica contestualmente, ma spesso i testi nascono man mano che il brano si sviluppa.
JC: I tuoi testi sono autobiografici?
AEE: È una domanda difficile a cui rispondere perché sebbene non scriva di me stessa, le analisi e i pensieri presenti nei miei testi sono pur sempre miei, il che mi rende automaticamente parte della storia narrata. Da ascoltatrice, in generale mi piace trovare spazio per cercare la propria storia all’interno di una canzone: per alcuni le parole possono significare qualcosa di totalmente diverso da quello che percepirebbero altri.
JC: Citando le parole presenti nel brano Tic Toc : quali sono i pensieri che ti non ti lasciano dormire di notte?
AEE: Tic Toc parla della paura di non avere il tempo di fare le cose che si vorrebbe o di cui si avrebbe bisogno nella vita. Parla del raggiungimento dei propri sogni e di come solo noi possiamo permettere che essi diventino realtà. Sono questi i pensieri che non ti lasciano dormire di notte.
JC: Chi è il personaggio di That Girl ?
AEE: È una persona che ha difficoltà ad inserirsi nel tessuto della società. Ha perso la capacità di distinguere quelle linee invisibili che non andrebbero mai superate e così facendo diventa un pericolo per sé stessa. È libera come un uccello, ma allo stesso tempo prigioniera e questo permette ad alcune persone di abusare di lei in modi molto pericolosi.
JC: Time Out lancia un messaggio ecologico, raccontando dell’egoismo di quella gente che ogni giorno contribuisce a distruggere il nostro mondo. Cosa pensate andrebbe fatto per rendere il mondo un posto migliore dal punto di vista ambientale? Qual è il vostro personale consiglio?
AEE: Tutti possono apportare piccoli cambiamenti nei propri stili di vita, come quelli di usare maggiormente i mezzi pubblici e le biciclette, consumando meno e sostenendo progetti che servano a salvare la nostra Terra. Credo che se fossimo più coscienti dei nostri istinti morali e iniziassimo realmente ad ascoltarli, potremmo avere un mondo migliore sin da oggi.
JC: Qual è il brano a cui sei più affezionata e quello che ti rappresenta meglio?
AEE: Personalmente mi piace Trees dal primo album, mentre quello che mi rappresenta meglio è probabilmente un mix tra Trees e The Eye dal secondo.