Mazz Swift/Tomeka Reid/Silvia Bolognesi – Hear in Now

Mazz Swift/Tomeka Reid/Silvia Bolognesi - Hear in Now

Rudi Records – RRJ1007 – 2012




Mazz Swift: violino, voce

Tomeka Reid: violoncello

Silvia Bolognesi: contrabbasso






Un turbine di note caratterizza l’apertura del primo brano. Hear in now si presenta così, senza mediazioni, l’attenzione completamente focalizzata sull’incontro delle linee di violino, violoncello e contrabbasso. Le intenzioni del trio si manifestano subito nel dialogo tra improvvisazione radicale e riferimenti alle radici del jazz. Strutture più formalizzate e momenti liberi si incontrano in una successione allo stesso tempo, generosa, aggressiva, malinconica, fluida, vorticosa.


Archetti, pizzicati, legati: il vocabolario sonoro è esattamente quello del trio d’archi. L’applicazione spinge in una direzione differente. Quello che possiamo sentire qui e ora, per parafrasare il titolo del disco, è una maniera eccentrica di ripercorrere il blues, volutamente ancestrale, ma capace di porre l’accento anche su significanti differenti, su una coralità dissonante e magnetica, su un approccio privo di posizioni predefinite. L’attenzione di Mazz Swift, Tomeka Reid e Silvia Bolognesi sulla voce del trio: molto unitaria e strettamente connessa, questa diventa il veicolo con cui rileggere composizioni, radici e espressioni libere.


Una rilettura che tiene conto di ascolti e influenze, dal free jazz alla musica colta contemporanea per un disco capace di unire una sufficiente quantità di melodia, curiosità e libertà per non cadere nei vari cliché. L’esempio più lampante è l’intervento della voce di Mazz Swift in Spiderwoman capace di evocare riferimenti di provenienza diversa, sia popolari che colti, in una lettura stratificata e, insieme, semplice e naturale. Allo stesso modo possono essere intesi i brani dall’andamento più lento: ingressi più accessibili per entrare in sintonia con il mood e le chiavi di lettura del lavoro.


Integro, senza essere integralista, serrato senza diventare mai affannato o ansiogeno, Hear in now non è certamente un disco facile, ma non è nemmeno un lavoro che tiene o vuole tenere a distanza l’ascoltatore.