Giuseppe Delre – Gateway To Life

Giuseppe Delre - Gateway To Life

Abeat Records – ABJZ 115 – 2012




Giuseppe Delre: voce

Vincenzo Abbracciante: fender Rhodes

Fabio Accardi: batteria

Mimmo Campanale: batteria

Ettore Carucci: fender Rhodes

Nando Di Modugno: chitarra classica

Mauro Gargano: contrabbasso

Luigi Giannatempo: arrangiamento archi

Francesco Lomangino: flaute

Camillo Pace: contrabbasso

Michael Rosen: sax tenore, sax soprano

Mirko Signorile: pianoforte





L’atmosfera non è quella delle tiepide serate della west coast americana, a cavallo degli anni ’50, dove dominano nei jazz club le voci calde e cariche di sensualità di cantanti che raccontano storie di amori felici o falliti, la materia prima di un crooner… insomma!


Gateway To Life del cantante e jazzista Giuseppe Delre svolta da tutt’altra parte. Delre racconta: «È un disco dedicato alla forma canzone rivisitata in ambito diciamo più modal-tonale con una grande melodia che giustifica il tutto. Un disco che vuole svincolarmi dalla figura del crooner per ricreare un percorso musicale che si stringe attorno a una forte richiesta di cambiamento e di vitalità».


Il cantante, che è anche autore della gran parte dei testi e delle musiche, ha voluto confermare questa sua scelta, un lavoro introspettivo, intervenendo direttamente nella struttura stessa della sua arte e del disco, arrangiandolo e scegliendo i musicisti, compresi gli archi del Teatro Petruzzelli di Bari. Il titolo Gateway To Life vuol dire riprendersi quelle cose più vicine alla propria natura, mettendosi sempre in gioco. Molte tracce hanno come riferimento il tempo che passa, riflettono il presente e i tempi che si stanno vivendo (Live Your Time). Delre canta in inglese tranne che nella cover dell'”ammiccante” E Se Domani e nella dolorosa Una vecchia storia, una ballad apparentemente “leggera” che parla di suicidio.


Il significativo Rebirth To Life apre un disco che si ascolta con piacere, ben cantato e suonato, che si avvale di ottimi professionisti. Il sax di Michael Rosen conferisce quel tocco di classe che arricchisce un lavoro già di per sé completo e riuscito. L’apporto degli archi s’integra perfettamente con le altre componenti musicali restituendo picchi melodici di estrema sensualità e dolcezza come in Se e in A Life Together. Il timbro personalissimo della voce di Delre e il suo canto raffinato raggiungono le vette più alte in Whispers, un continuo sfidarsi e rincorrersi col soprano di Rosen, e nel ballabile ed esotico Let me. La beatlesiana Yesterday ci accompagna al termine di un viaggio che racconta di noi e che ci legge nel profondo.