Radio SNJ Records – SNJ-BF-022 – 2011
Beppe Aliprandi: sax alto, sax tenore
Luca Segala: sax soprano, sax tenore
Danilo Moccia: trombone
Tito Mangialajo Rantzer: contrabbasso
Massimo Pintori: batteria
Da Mozart a Milhaud, da Rachmaninov alle avanguardie jazzistiche. Il percorso compiuto della formazione guidata dai sassofoni di Beppe Aliprandi e Luca Segala è davvero ampio. E, se a questi riferimenti, si aggiunge anche la disposizione agile di un quintetto pianoless e le atmosfere cameristiche suggerite dall’incontro dei tre fiati il quadro è completo.
Vintage è il risultato di un lavoro dove suggestioni e riferimenti diverse entrano per essere trasformati in nuovi materiali sonori. Besame mucho e la Fantasia in Do minore di Mozart, ad esempio, sono i punti di partenza per le rielaborazioni del quintetto in Mil Besos e Fantasy: occasioni di riflessione musicale che prendono per mano l’ascoltatore in un dialogo tra quanto è già presente nel database di ascolti di ciascuno e la successiva manipolazione operata. E la pratica prosegue negli altri brani che, pur mantenendo la firma di Milhaud e Rachmaninov vengono giocoforza trasfigurati dall’approccio del quintetto e negli originali che a quei brani rispondono per sviluppare in maniera conseguente il discorso avviato.
L’agilità del quintetto porta una dimensione caleidoscopica nella musica: dalle atmosfere latine speziate dalle reminiscenze bandistiche di New Orleans alla necessità di esplorare il territorio modale; dal confronto diretto con la composizione sui canoni antichi, come avviene il tema de Il meloblasta alla matrice italiana di alcune soluzioni, presente e abbracciata senza infingimenti in Italian Yogurt, il quintetto cambia pelle più volte del corso del disco. Nelle varie tracce, però, Aliprandi, Segala, Moccia, Mangialajo e Pintori sono abili nel far scorrere e intrecciare diversi fili per costituire una trama individuabile e in grado di dare delle coordinate comuni a tutti i vari interventi. Lo sguardo alla musica colta e alle avanguardie, le varie maniere di fare incontrare i fiati, dal passo cameristico di Vocaliz alle derive più scoppiettanti: una sorta di mappa musicale utili per fare capire dove ci si trova e dove si andrà a parare.