Wayne Shorter senza rete.

Foto: Fabio Ciminiera










Wayne Shorter senza rete.

Wayne Shorter: sax tenore, sax soprano

Danilo Perez: pianoforte

John Patitucci: contrabbasso

Brian Blade: batteria

Imani Winds:

Valerie Coleman: flauto

Toyin Spellman-Diaz: oboe

Mariam Adam: clarinetto

Jeff Scott: corno francese

Monica Ellis: fagotto


L’obiettivo del preascolto scelto questa settimana dal sito della NPR punta direttamente su uno dei più grandi musicisti della storia del jazz: Wayne Shorter. Without a net è il titolo del disco (questo invece il link per il preascolto) che verrà pubblicato dal grande sassofonista statunitense martedì 5 febbraio dalla EMI Blue Note. Il disco consiste di otto tracce registrate dal vivo nel tour europeo del 2011 e di una lunga suite, Pegasus, registrata dal quartetto insieme all’ensemble Imani Winds. Sei brani, compresa la suite, sono nuove composizioni: completano la scaletta Orbits, tratta da Miles Smiles, Plaza Real, ripresa da Procession dei Weather Report, e la versione di Flying Down To Rio, brano presente nella colonna sonora dell’omonimo film con Fred Astaire e Ginger Rogers (il titolo italiano è Carioca), con cui si torna al formato dl quartetto dopo la suite.


Tra i pochi protagonisti delle stagioni “auree” del jazz ancora presenti sulla scena, Shorter è tra coloro che non si è fermato alla celebrazione del passato – e, in particolare, del proprio passato – ma si propone, sia pur con una formula ormai consolidata negli anni, di portare il suo linguaggio al passo con i tempi, di affrontare il rischio dell’improvvisazione collettiva – e senza rete, per citare il titolo del lavoro – per mezzo di una personalità magnetica, ricca di forza espressiva e capace di una sintesi del tutto attuale tra gli ingredienti musicali scelti. Per altro, una scelta di elementi davvero ampia: come se il sassofonista si accingesse concerto dopo concerto a tracciare un punto complessivo della situazione musicale di oggi.


La collaborazione con il quintetto di sassofoni Imani Winds non è una novità assoluta per Shorter che, per il loro disco Terra Incognita, aveva composto il brano eponimo: la scrittura e il rispetto degli spazi necessario ad una formazione complessiva di nove elementi non limitano affatto la forza e l’impatto del quartetto e la visione del sassofonista si ampia in una dimensione ulteriore. Se a qualcuno servisse una testimonianza della capacità e della presenza di Shorter, a un certo punto della suite si sente una delle componenti degli Imani Winds esclamare con tono sorpreso e partecipe un “Oh my God!” in risposta a un passaggio particolarmente vibrante del sassofonista. E, come a tenere fede al titolo del disco anche in questa lunga e articolata suite, si sentono i richiami verbali del quartetto che dialoga con le voci oltre che con gli strumenti sul palco. Anche Pegasus, infine, è stata registrata dal vivo alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles.


Le registrazioni “europee” del quartetto riportano la connessione stretta di una formazione solida ed estremamente vitale. A partire da Footprints, il live del 2002 con cui si è inaugurato il sodalizio con Blade, Patitucci e Perez, la formula prevede alcuni capisaldi precisi, utili per la formazione, per il leader e per gli ascoltatori per trovare una strada verso nuove situazioni musicali: libertà improvvisativa, la capacità di guardare con attenzione al passato per prendere spunti e motivazioni, la necessità di proiettare oltre il già fatto le intuizioni e il pensiero del musicista. Anche nella scelta di tre compagni di viaggio di assoluto valore e già affermati a loro volta in modo sostanziale e definito come leader di gruppi si ritrova l’idea di un confronto paritario e la comprensione da parte di Shorter del fatto che servono più teste pensanti per poter dare conto della complessità musicale della modernità.


Without a net è un ritratto esaustivo delle esibizioni live del quartetto: un’ora e diciassette minuti di musica, compresa la suite, all’interno delle intenzioni di uno dei più grandi personaggi della storia e dell’attualità del jazz e delle evoluzioni di una formazione tra le più rigorose e brillanti dei nostri giorni.