Alfamusic – AFMCD 158 – 2012
Fabrizio Savino: chitarra
Enrico Zanisi: pianoforte, Fender Rhodes
Luca Alemanno: contrabasso
Dario Congedo: batteria
Ispirato a un mainstream moderno, Aram è un lavoro frizzante che unisce lo sguardo alla tradizione e le espressioni personali di quattro musicisti giovani – in totale superano di poco il secolo. Otto brani – sette originali e la rilettura di Naima di John Coltrane, virata con discrezione verso un acid jazz leggero – per dare un quadro esaustivo di un mondo sonoro che si estende dallo sviluppo narrativo e arioso della lunga e articolata suite di apertura Into my mind alle atmosfere morbide di una ballad come I told you so, dalle dinamiche più nervose e metropolitane di Beyond the line, traccia conclusiva del disco, ai riflessi cinematografici di The way of nature.
Fabrizio Savino sceglie di dare spazio all’insieme del quartetto, piuttosto che porsi come “leader dispotico”: in questo viene aiutato dalla ritmica solida e sempre pertinente formata da Dario Congedo e Luca Alemanno e dalle linee proposte da Enrico Zanisi, in ottima forma sia nell’accompagnamento che negli assolo. Gli ambienti musicali scelti da Savino, i riferimenti chitarristici richiamati nei vari brani, lo sviluppo generale delle composizioni conducono a una visione complessiva coerente e precisa: senza la velleità di dover dimostrare nulla, il quartetto si propone senza affanni e conduce con gentilezza i brani. E questo atteggiamento rende fluido il suono e tiene il quartetto sempre al centro della propria musica.
Le tracce del disco innescano un continuo dialogo con la tradizione del jazz e, in particolare, con la storia della chitarra. L’approccio del quartetto punta, come si diceva in apertura, a un mainstream moderno: nel senso che i quatto sono sempre attenti a fare tesoro di ascolti, esperienze e insegnamenti per rispettare i canoni di un jazz che negli ultimi quarant’anni ha, gioco forza, accresciuto quantitativamente i “mostri sacri” e ha allargato i suoi confini stilistici. All’interno di questa gamma sempre più vasta di riferimenti, Savino sceglie quelli più coerentemente riconducibili al jazz e alle sue emanazioni meno dispersive.
E così, Aram si snoda con rilassatezza sia nel suo versante elettrico quando Zanisi utilizza il Fender Rhodes, che nell’incontro più sobrio di chitarra e pianoforte. E, con la stessa disposizione tranquilla, il quartetto riesce a dare varietà alla coerenza e alla coesione del suo lavoro.