JAZU: Jazz from Japan. Recensioni. Precioso

Hikari Ichihara - Precioso

Pony Canyon – PCCY 30202 – 2012




Hikari Ichihara: tromba

Koichi Sato: pianoforte




Intervista a Hikari Ichihara






Dopo Move On, del 2010, e Unity, del 2011, due eccellenti dischi alla guida di un quintetto a suo nome, la trombettista Hikari Ichihara si concede una pausa cimentandosi con la dimensione più intima del duo tromba e pianoforte, alla ricerca di una maggiore libertà espressiva. Tale contesto musicale, infatti, dà alla trombettista la possibilità di far risaltare con maggior chiarezza le proprie peculiarità musicali, per quel che riguarda la qualità del suono, ed impostare così un dialogo più diretto con il proprio partner, qui perfettamente bilanciato dalla presenza dell’ottimo pianista Koichi Sato.


La scelta del repertorio, composta da standards ricercati e poco frequentati contribuisce ad elevare la qualità artistica dell’incisione, conferendole diversi elementi di sorpresa. Il disco si apre con Precioso, la delicata ballad scritta da Sato che dà il titolo all’album, tributando nel titolo “il preziosismo dei sentimenti e del tempo che scorre”. Il successivo Seven Steps to Heaven, standard reso celebre da Miles Davis, possiede un arrangiamento calibrato nelle numerose esecuzioni live del duo. Questa incisione infatti, giunge a sancire una frequentazione artistica tra i due iniziata quattro anni fa.


Zingaro di Carlos Jobim, eseguita esclusivamente nel tema principale, è sintomatica della fiducia nei propri mezzi raggiunta dalla trombettista, sufficiente ad impreziosire un brano pur non producendosi in alcun assolo. Lo stesso avviene in The Good Life dove la Hichihara, questa volta in solitudine, espone l’intimo suono del suo strumento a ricordo di un caro amico scomparso.


Afternoon in Paris è una guizzante ed energica riproposizione di un classico di John Lewis che sottolinea al meglio la capacità di dialogo tra i due, intenti a rincorrersi attraverso rapide incursioni fuori e dentro il tema. Il brano fa da spartiacque per la restante parte dell’album che prosegue con una lunga intro pianistica di Sato ad introdurre When or When del celebre connubio Rodgers e Hart. La Ichihara lo raggiunge solo a metà brano andando a completare una prestazione, che insieme alla successiva Cup Bearers è tra le più swinganti e riuscite dell’album. In entrambi i brani Sato dimostra un notevole controllo di dinamiche pianistiche in cui alle vigorose linee di basso in stile stride della mano sinistra si contrappongono le ispirate improvvisazioni della destra.


I ricordi di una sua recente permanenza a New York si fanno musica nell’unico contributo originale della trombettista per l’album, Amsterdam Avenue, donando al disco un approccio ancor più personale e dal sapore narrativo. Il brano è arricchito di una coda in cui la Ichihara tira fuori tutta la sua sensibilità blues.


La trombettista Hikari Ichihara supera in maniera superba questa prova, dimostrando una profonda conoscenza del linguaggio jazzistico, qui esaltata da una sorprendente e matura espressività nonchè da un ampio ventaglio di sfumature che ricordano da vicino quelle di una voce umana, da sempre meta ambita di chi si esprime attraverso uno strumento a fiato.