Gianna Montecalvo: voce
Roberto Ottaviano: sax soprano
Carlo Morena: piano
Yuri Goloubev: contrabbasso
Michele Saltarello: batteria
Gianna Montecalvo e Alec Wilder. Una passione che viene da lontano, celebrata in anni passati (1997) con il sassofonista Roberto Ottaviano. Oggi il compositore americano, meno famoso rispetto ai più blasonati, viene presentato sotto una nuova veste, rivisto con occhi e voce matura (tecnicamente ineccepibile), interpretato con meravigliosa spontaneità, illuminato da miriadi di soluzioni cromatiche e sonore che caricano d’intensità e melodia le “ambigue” e “sfaccettate” composizioni di Wilder.
C’è da dire che quest’ultimo ha sempre dato di sé un’immagine complessa, nel senso che la sua musica riservava e riserva sempre delle sorprese, non corre mai lineare, incorre in soluzioni d’avanguardia nonostante impianti in chiave mainstream e post bop il suo lavoro sulla canzone popolare americana. Grandi cantanti jazz americani hanno affrontato più volte e con diversi risultati il repertorio di Wilder, alcuni aderendo pienamente al messaggio del compositore, altri alterandone con maestria le sue canzoni. Gianna Montecalvo si schiera su quest’ultimo versante, affrontando con spirito di ricerca, pionieristico e passionale le “pop song” wilderiane. La sua è una versione fresca, fortemente espressiva, indicizzata su canoni di creazione e di dirompente impatto emotivo. Il soprano di Ottaviano la circonda, vi danza intorno, le fa il verso, il contrappunto, la istiga al sorriso e alla gioia, attraverso performance di alta scuola jazzistica. Il sassofonista funziona da perfetto sparring partner in un match ad alto rischio tecnico ed emotivo. La sezione ritmica garantisce una solida tenuta, salda nell’affrontare i dolci e vellutati marosi che portano il nome di While We’re Young, Moon and Sand, The Wrong Blues, The Lady Sings The Blues e Where is the One.