Swiss Jazz. Chimaira – Smoke & Mirrors

Swiss Jazz. Chimaira - Smoke & Mirrors

Wide Ear Records – WER 006 – LC1 2366 – 2012




Philipp Gropper: sassofoni

John Schröder: pianoforte

Oliver Potratz: contrabbasso

Alex Huber: batteria





Nativo e residente nel cantone di Zug, ma diviso anche in una half-life berlinese (cui deve il reclutamento dei sidemen qui coinvolti), il batterista Alex Huber, formatosi, tra gli altri, con Pierre Favre, Lucas Niggli e Ari Hoenig, è animatore non solo del presente Chimaira ma anche del Sonar Ensemble, oltre che co-leader in distinti duo con la vocalist celtica Lauren Kinsella e la sassofonista free Silke Eberhard.


Spirito curioso dunque, e convinto praticante della forma libera sia nelle proposte compositive che nelle soluzioni d’approccio al complesso strumento che lo pongono in stretta prossimità di figure energiche e revisioniste della batteria internazionale come ad esempio un Bill Stewart o, geograficamente più affine, Christian Lillinger (fatte salve le strategie ed evoluzioni rispettive).


I compagni di scena dal loro canto conferiscono il portato di un’esperienza e una cultura composite e ampiamente maturate con dinamiche e varie formazioni tra cui per brevità citeremo Hyperactive Kid o Der Rote Bereich.


Scavo espressivo, senso del dramma e tensione cangiante percorrono l’espressività del gruppo,ma ciò che all’ascolto prevale è un bilanciamento dinamico tra le voci coinvolte, un passaggio dell’onda solistica e della scossa dell’improvvisazione, pur essendo la trama dei nove brani a firma e regia del batterista-leader (alla pari) – libertà d’impostazione morfologica che non pesca negli aspetti banali e svalutativi di alcuna iconoclastia a tutti i costi, nulla sembra convergere accidentalmente o per inerzia, ma la collisione sonora variamente bilanciata tra i partner è piuttosto il prodotto di un’armonizzazione energica ed un senso comune di presenza e performance grintosa.


Jazzmen (e jazz Frauen) d’area germanica, così come i vicini fiamminghi e naturalmente i cugini scandinavi, confermano un particolare agio nel trattare la materia free, palesando per la stessa diversi sentori di disposizione non solo intellettuale e, per più aspetti, naturale agio.