Gianni Bardaro/Pierluigi Villani – Unfolding Routes

Gianni Bardaro/Pierluigi Villani - Unfolding Routes

EmArcy – 2012




Gianni Bardaro: sassofoni

Pierluigi Villani: batteria

Andreas Hatholt: contrabbasso

Yohan Ramon: percussioni





Il sax di Bardaro svolazza quieto tra le brume di un paesaggio in cui il sole è solo un accenno visivo color pastello. È una musica crepuscolare, che sta ai limiti della notte o al farsi della sera. Le note di Bardano incantano come fachiri alle prese con serpenti inquietanti. A volte la sua musica sembra uscire da un cesto, prima avvinghiata su se stessa e poi con fare dinoccolato la vedi che viene fuori lentamente strascicando il lungo corpo verso un’immaginaria parete d’aria (Shifting Route). Bardaro è un sassofonista maturo nelle idee e nelle composizioni. Il suono dell’alto ha una marcata definizione che lo contraddistingue e lo spinge più tra i lidi nordeuropei e atlantici che verso soleggiate spiagge mediterranee. La sua musica sta li, tra le strade di New York e i freddi calori di Copenaghen, città in cui vive. L’istinto mediterraneo che gli appartiene per genetica compare sporadicamente, con lievi accenni; e lo stesso si può dire del co-autore e partner Pierluigi Villani. Il suo drumming metropolitano, essenziale, ai confini ECM, gli dona maturità ed eclettismo, che vuol dire capacità di sdoppiarsi, di non subire le proprie radici e dare una definizione internazionale alla sua musica e alle sue composizioni. Unfolding Routes è un disco in trio di cui fa parte anche il contrabbassista Andreas Hatholt, un musicista di chiara scuola danese, dal tocco sicuro, secco e indiscutibile. Yohan Ramon intensifica la sostanza percussiva con due interventi nel dinamico Free Falling Happens e nell’orientaleggiante e funky Four Ways Before the Exit, un pezzo “stradaiolo” con Hatholt scatenato nei giri di basso. Unfolding Routes contiene un repertorio originale di dieci brani miscelati tra firme singole e comuni dei due leader. È un disco intenso, dinamico, fatto di continui cambi di fronte (Nothing Unforeseen Happens), di sfide tra sax, basso e batteria, di rincorse a perdifiato (Boppel e Signs of Light), di momenti di narrata dolcezza (Unfolding Hearts, A Child Across the Rainbow, Shifting Route) e di consigliate vie di fuga (Gateway) attraverso una duplice sfida sax/batteria al fulmicotone. Un disco da consigliare!