Julia Hulsmann Quartet – In Full View

Julia Hülsmann apre In full view con il passo contenuto e austero di Quicksilver, unione di una visione ritmica particolare, rarefatta senza essere affatto lenta, una lettura jazzistica capace di proporre come riferimenti allo stesso tempo la tradizione del jazz e la radice mitteleuropea della pianista, il tutto legato da una concreta attenzione melodica.


Il disco si mantiene con felice coerenza sulle coordinate disegnate in apertura. applicandole, a seconda dei casi, a strutture informali, a spazi ulteriormente più ampi, a linee più movimentate. Il tutto seguendo una politica mediana: i movimenti non sono mai nervosi, l’informalità non si sciogli in una libertà incontrollata, gli spazi si dilatano sempre con un occhio attento al contesto generale. Julia Hulsmann preferisce esplorare a fondo – il disco dura oltre settanta minuti – un registro preciso e ben delimitato: l’incrocio di melodie portare a stratificare ispirazioni e riferimenti, dalla musica colta e dalle avanguardie fino alle reminiscenze popolari, la gestione ritmica tiene conto di una lunga storia per ritrovare soluzioni che rispondano alle esigenze dei vari temi. E su quel registro si snodano i pensieri musicali di Julia Hulsmann e l’applicazione constante della stesa Hulsmann e di Tom Arthurs, Marc Muellbauer e Heinrich Köbberling: una dimensione pacata ma non statica, riflessiva e sensibile.


In full view riesce a mantenere con equilibrio il punto di osservazione musicale scelta dalla pianista tedesca senza mai scadere nel manierismo grazie al lavorìo costante operato dal quartetto: il materiale si muove intorno ai poli stabiliti dalla melodia con una vitalità propria, mai eccessiva secondo quanto detto sopra, e questo porta al rispetto delle premesse di partenza attraverso un atteggiamento intimamente legato allo stile e al linguaggio proprio dei quattro musicisti.