Picanto Records – PIC030 – 2013
Salvatore Cauteruccio: fisarmonica
Sasà Calabrese: contrabbasso
Fabrizio La Fauci: batteria
Roberto Cherillo: pianoforte
Luca Acquino:tromba
Juan Carlos Zamora: violino
Robertinho De Paula:chitarra
Franco Marino: basso
Enzo D’Arco:voce
Un gruppo che si ispiri al tango, con una fisarmonica o un bandoneon al suo interno, in pratica è “condannato” a confrontarsi con Libertango. Mas en Tango decide di aprire questo suo nuovo lavoro con la celeberrima – tanto da possedere una propria voce su Wikipedia in nove lingue – melodia composta da Piazzolla in una versione fedele del brano per quanto ampliata dall’utilizzo di suggestioni elettroniche e manipolazioni sonore. È naturalmente la porta per entrare dentro questo lavoro allo stesso tempo rispettoso della tradizione del tango e attento a mettere in stretta correlazione le sonorità tangueire con le vicende argentine del novecento, senza mai dimenticare la diversa provenienza geografica e la possibilità offerte da sonorità più attuali e “contaminate” dall’elettronica, dalle sovraincisioni di effetti e voci e dalla presenza degli ospiti.
Il trio di base formato da Salvatore Cauteruccio alla fisarmonica, Sasà Calabrese al contrabbasso e Fabrizio La Fauci alla batteria si allarga infatti con la presenza di ospiti diversi per percorso, strumento e riferimenti. Entrano così la chitarra brasiliana di Robertinho De Paula in Mi sueno e Oblivion, il pianoforte di Roberto Cherillo in Mi bandoneon, la tromba di Luca Aquino in Desaparecidos e Descalzo per arrivare all’ensemble largo con cui viene eseguito Deseo dove al trio si aggiungono il violino di Juan Carlos Zamora, il basso di Franco Marino e la voce recitante di Enzo D’Arco.
Si diceva una visione del tango rispettosa delle matrici originarie quanto propositiva di soluzioni personali, l’accostamento di riferimenti decisamente all’interno del canone – Libertango, come detto, e La Cumparsita – e di spunti meno consueti o mediati attraverso lo sguardo di altri musicisti – vale a dire Mi bandoneon e Desaparecidos rispettivamente composte da Javier Girotto e Paolo Di Sabatino – per una sintesi che sviluppa possibilità espressive per il trio. Si parte dal tango, dagli stilemi e dal linguaggio condiviso, per trovare percorsi che pur rispettandone la grammatica possano riflettere le intenzioni musicali del trio.
È un concetto che abbiamo condiviso proprio con Salvatore Cauteruccio, al termine del concerto tenuto insieme ad Enzo Campagna all’Accordion Art Festival del 2012, parlando della loro esecuzione in duo di Libertango, rarefatta, nascosta ma allo stesso tempo resa riconoscibile da alcune tracce via via più evidenti. Libertango, in un contesto simile, è ineludibile, ma altrettanto è obbligatorio per il musicista che la propone al pubblico trovare la strada per dire la propria: in Alma si ritrova quello stesso concetto applicato, e spesso con matura sicurezza, in maniera complessiva sulla distanza dell’intero lavoro.