Slideshow. Cettina Donato

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Slideshow. Cettina Donato.


Jazz Convention: Cettina, il tuo ultimo disco?


Cettina Donato: Crescendo, un progetto per orchestra jazz e quartetto d’archi. Ho sempre voluto concretizzare questo progetto e così con l’aiuto di musicisti talentuosi e motivati ho scritto le composizioni, gli arrangiamenti e abbiamo registrato live in una mattinata a Boston e poi ho deciso di farne un disco. Se mi avessero detto che avrei fatto un progetto di tale portata dirigendo le mie musiche e avendo come esecutori musicisti che provengono da diversi Paesi del mondo, sinceramente non ci avrei mai creduto e mi sarei fatta una gran bella risata.



JC: Chi è invece Cettina Donato?


CD: Cettina è una ragazza che suona il piano e scrive musica e che ha avuto la fortuna di esaudire i propri sogni e continua a perseguirli senza averne mai abbastanza.



JC: Il tuo primo ricordo della musica?


CD: Risale ai miei sei anni quando presi un tamburo e cominciai a suonarlo lasciando tutti gli adulti a bocca aperta e senza parole. Mi hanno detto: “Ma dove hai imparato a fare questo?…”



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare una musicista?


CD: In realtà non ci sono motivi per i quali ho deciso di fare la musicista. Penso che la vita ti dia delle occasioni e ti mostri dei percorsi, così da seguirli anche se con molte difficolta’, sacrifici. tanti tanti sacrifici.



JC: E in particolare ti ritieni una musicista jazz?


CD: Il mio background è classico. Personalmente non mi sento una pianista di jazz. Non credo sia importante. Anche perché, dopo aver conosciuto dei veri pianisti di jazz, reputarmi io pianista di jazz sarebbe anche fin troppo presuntuoso. Sono pianista. Credo che questo basti.



JC: Ma cos’è per te il jazz? Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica afroamericana?


CD: Per me il jazz è una bellissima forma d’arte che si è creata dalle mescolanze di diverse culture e che ha dato vita ad uno stile ben definito con caratteristiche precise. Così come gli altri generi musicali hanno le proprie caratteristiche, anche il jazz ha i suoi connotati. Il jazz fa parte di quel mondo molto più grande chiamato Musica.



JC: Tra i dischi che hai fatto ce ne è uno a cui sei particolarmente affezionata?


CD: Il mio ultimo Crescendo.



JC: E tra i dischi che hai ascoltato quale porteresti sull’isola deserta?


CD: C’è un disco di Joshua Redman dal titolo Passage Of Time. È semplicemente bellissimo.



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nella musica, nella cultura, nella vita?


CD: Nella musica indubbiamente sono stati intanto Salvatore Bonafede. Poi Greg Hopkins, Jackson Schultz, Scott Free.



JC: E i jazzmen che ti hanno maggiormente influenzato?


CD: Indubbiamente Herbie Hancock.



JC: Quali sono i musicisti con cui ami collaborare?


CD: Mi piace suonare con i musicisti che amano suonare la mia musica. Fortunatamente ho sempre lavorato con musicisti entusiasti dei miei progetti.



JC: Come vedi la situazione della musica in Italia?


CD: Vivendo un po’ in Italia e un po’ negli Stati Uniti non sono molto a conoscenza di quello che succede in Italia. L’Italia è un Paese bellissimo con un patrimonio culturale, musicale in questa accezione, invidiabile. Sono preoccupata tuttavia di come le Istituzioni stiano impoverendo lo studio della musica nei Conservatori relegando lo studio della musica jazz a un mero insegnamento teorico-storico-didattico a mio avviso molto riduttivo. Il jazz ha bisogno di un suo proprio conservatorio. Un conservatorio di Jazz. Magari un giorno questo succederà. Io me lo auguro.



JC: Che differenze noti, per il jazz, fra Italia e America, dove ora vivi e lavori?


CD: Il jazz è la musica tradizionale americana, come per noi italiani l’opera lirica. I musicisti americani adorano esibirsi in Italia forse molto più che negli Stati Uniti. E la stessa cosa vale per i musicisti italiani esibirsi negli Stati Uniti. Il jazz, quello vero, suonato da veri professionisti, è bello dappertutto.



JC: Cosa stai progettando per l’immediato futuro?


CD: Il mio prossimo disco sarà registrato, spero, a Marzo 2014, a New York. Ma adesso non voglio dire altro.