Mauro Ottolini feat. Frank Lacy – Heaven Sent

Mauro Ottolini feat. Frank Lacy - Heaven Sent

Artesuono – ART120 – 2013




Mauro Ottolini: trombone

Ku-Umba Frank Lacy: voce, tromba

Daniele D’Agaro: sassofono tenore, clarinetto

Franz Bazzani: armonio a pedali, pianoforte giocattolo, Fender Rhodes

Stefano Senni: contrabbasso

Zeno De Rossi: batteria





Mauro Ottolini è sicuramente uno dei musicisti dal multiforme talento e dalle indubbie capacità prometeiche e ci stupisce, ancora una volta, con questo piccolo album frutto della casualità.


La storia è presto detta: un incontro fortuito in stazione ferroviaria a Milano. Ottolini, tornando a casa dopo uno degli innumerevoli concerti, incontra il grande trombonista Frank Lacy. Il musicista di Houston si sempre diviso tra free jazz e bop collaborando tra gli altri con Henry Threadgill, Oliver Lake, Dizzy Gillespie, oltre ad essere stato direttore musicale dei Jazz Messengers di Art Blakey. Un dono inviato dal cielo, uno scontro/incontro divino! Ne nasce cosi l’invito a fermarsi nella propria dimora.


Dopo una breve permanenza l’idea è nell’aria: perché non registrare un album? I tempi però sono stretti e non si riesce a concretizzare il tutto in uno studio. Il trombonista veronese escogita quindi un’ idea geniale: una registrazione casalinga. Raccoglie attorno a se i musicisti e gli amici più fidati e un grande tecnico del suono: Stefano Amerio. L’incisione si svolge in presa diretta nella “cucina-sala prove” usando in gran parte gli strumenti presenti.


Lo “spirito magico” aleggia su tutto il progetto fin dalla prima nota. Si potrebbe parlare di una piccola epifania Joyciana: «…un momento in cui la realtà delle cose ci soggioga come una rivelazione.»


Notevole e vibranti sono le due tracce di partenza, Weird Nightmare, brano mingusiano, e How Come You Do Me Like You Do, nelle quali la voce rauca e possente, profondamente bluesy, di Lacy ci fanno sobbalzare dalla sedia.


Si continua con Ultramarine #21 di D’Agaro che introduce pillole di free jazz.


Heaven Sent è il brano che rappresenta l’album, cosi intriso di tradizione e avanguardia.


Con Just Closer To Heaven, brano tradizionale arrangiato da Ottolini, torniamo nel passato alle origini del jazz, a New Orleans. Ci troviamo di fronte ad una struttura orchestrale in cui al clarinetto ed al trombone spettano l’esposizione della melodia e del tema. Dopo un breve assolo da parte di D’Agaro si sprigiona tutta la forza e la vitalità di un gruppo, cosi estemporaneo, ma che sa ricreare, come era nell’intento originale di Ottolini, un lavoro dal «suono collettivo, sporco e ruvido» all’insegna di Mingus.


Heaven Sent è un album sincero con un’aura particolare che risente dell’amicizia, dell’interplay e del calore casalingo. Come ricorda Ottolini, nelle note di copertina, «registrato da Stefano Amerio e Giulio Gallo nelle cucina-sala prove di casa mia (…) Con pochi microfoni a valvole degli anni ’60, in presa diretta, con tutti strumenti musicali che si trovavano li (…) Una vecchia batteria Hollywood Meazzi, un pianoforte giocattolo, un armonio a pedali Egidio Galvan, un piano elettrico Fender Rhodes Seventy Three mk I e qualche bottiglia di “Nero Jazz”»