Dodicilune Dischi – ED315 – 2013
Gabriele Boggio Ferraris: vibrafono
Daniele Gregolin: chitarra
Giacomo Tagliavia: contrabbasso
Massimo Manzi: batteria
Django’s Roots è un disco leggero e piacevole, per nulla appesantito dalle polveri della storia, dai fumi stantii di locali nostalgici. Racconta di Django Reinhardt, lo rievoca, attraverso immagini moderne, colorate di suoni che il vibrafono cesella con aperture ariose, ricche di sfumature e ingioiellate dalla trovate ritmiche di Manzi alla batteria e sostenute dalle policrome spalle di Tagliavia al contrabbasso. La chitarra di Gregolin ricuce passato e presente con dovizia di particolari senza cadere nel barocchismo e nel deja vù ma usando, come gli è riconosciuto, un linguaggio moderno, un melting pot chitarristico, che tiene a mente il tema di ogni singolo brano esponendolo con frasi e assunti pescati dalla sua variegata cultura musicale. Siamo di fronte a undici brani di cui Minor Fugue, con cui si apre il disco, e The Road To Django’s Waltz appartengono alla coppia Gregolin-Ferraris. I nove brani restanti presi dallo storico repertorio di Reinhardt costituiscono assieme una sorta di sinfonica overture che si staglia sul profilo del chitarrista tzigano. Un viaggio intervallato da nove tappe (Minor Swing, Belleville, Montagne Sainte-Genevieve, Hungara, I’ll See You in my dreams, Daphne, Nuages, Swing ’30 e Swing ’42), nove incontri elettrici, raccontati singolarmente da momenti in cui si alternano echi di rock, fusion, fughe camerali, gipsy e tanto jazz in equilibro tra tradizione e avanguardia. Si diceva all’inizio piacevole, aggiungeremmo salubre nella sua offerta di una musica liberata dai gangli della ripetizione/imitazione, aperta anche a un pubblico che non disdegna il passato ma che vuole riviverlo con una ventata di aria fresca. Consigliato!