Stefania Tallini – Viceversa

Stefania Tallini - Viceversa

Alfa Music – AFMCD164 – 2013




Stefania Tallini: pianoforte

Guinga: chitarra, voce

Corrado Giuffredi: clarinetto





Se consideriamo la parabola compiuta da Stefania Tallini negli anni, Viceversa potrebbe rappresentare un punto di grande sintesi. Un pianismo estremamente maturo si confronta con le diverse passioni della musicista, con due ospiti di grande livello, con una serie di composizioni, anche diverse tra loro negli spunti di partenza, unite dall’approccio e dallo stile con cui vengono interpretate.


Se la tecnica di Stefania Tallini è, da sempre, cristallina e messa al servizio della musica, in questo particolare lavoro lo stile della pianista rappresenta infatti una sintesi intima tra le sue varie ispirazioni – mondo classico, jazz e Brasile – e avvolge con forza garbata le composizioni, le utilizza per raccontare la storia e l’idea che le hanno generate, le riveste e le caratterizza con una firma immediatamente riconoscibile.


In Viceversa, il pianoforte è il padrone di casa: regge le fila del discorso, crea l’alveo musicale dove vengono accolti e ben integrati gli ospiti, esegue in piano solo i brevi brani che fungono da raccordo nel filo del disco. Tracce in duo o in solo, dove magari il pianoforte viene “raddoppiato”: non troviamo mai i tre protagonisti insieme. Il confronto con i brani, con la sonorità della voce e della chiara di Guinga, con lo spessore interpretativo di Corrado Giuffredi, sono per Tallini il giusto contraltare ad un modo di affrontare il pianoforte, la musica, l’improvvisazione e scrittura ormai totalmente consapevole e riconoscibile, allo stesso tempo pieno e quindi in grado di sostenere la mancanza di una sezione ritmica, e delicato, e quindi capace di un dialogo sempre attento con gli altri musicisti. E l’esempio viene proprio dai brani eseguiti in solitudine dove le ispirazioni si mescolano e vanno a creare la riconoscibilità di uno stile e a darne piena mostra.


Se poi a tutto questo si aggiungono il valore degli ospiti, la qualità della loro presenza e del loro impegno, la scelta di eseguire alcuni brani di Guinga, il quadro diventa ancora più accattivante. Guinga, ad esempio, riesce in maniera naturale a trovare una musicalità di sintesi tra le tante anime del Brasile, dallo choro e dai compositori classici dei primi del novecento agli incontri con il jazz passando per la bossanova e il tropicalismo: le sue composizioni e il suo modo di utilizzare la voce e la chitarra rappresentano un vero e proprio unicum, divenuto negli anni un vero e proprio riferimento per ascoltatori e interpreti. Dal canto suo, Corrado Giuffredi unisce nel suo bagaglio di esperienze una carriera come musicista classico e l’intenzione di esplorare linguaggi diversi e questa chiave lo rende interprete efficace di brani che puntano, come quelli proposti dalla pianista, a trovare una forma compiuta senza rinunciare del tutto al portato espressivo dell’improvvisazione.


Se nella scrittura dei quattordici brani vengono forse privilegiate le atmosfere brasiliane, la sintesi tra anime diverse rappresenta la cifra di un modo di interpretare e porgere la musica ormai del tutto personale e, come si diceva sopra, diventa la chiave per considerare Viceversa un punto fermo nella vicenda musicale di Stefania Tallini: non che nelle precedenti prove non avesse fatto percepire le qualità tecniche, la maturità e la forza espressiva, in questo lavoro, però, tutto avviene con disposizione naturale e rilassata, con un atteggiamento completamente consapevole. In molte delle tracce presenti, ad esempio, manca un assolo propriamente detto e i musicisti trovano il modo di esprimere la personalità in un dialogo con l’altro, all’interno delle necessità della composizione. E la conferma arriva da Mae do Mar, il brano che chiude il lavoro e che si pone come un particolare e felice anello di congiunzione tra la romanza classica e atmosfere brasiliane: un disegno ben preciso, rigoroso quasi, capace di contenere nella scrittura gli impulsi e la pratica dell’improvvisazione invece di venire utilizzato come spunto di partenza per variazioni sulla melodia.