Pollock Project – Quixote

Pollock Project - Quixote

GrooveMasterEdition – GME019 – 2013





Marco Testoni: caisa drum, pianoforte, tastiere, programming, glockenspiel

Nicola Alesini: sax soprano, live electronics

Max Di Loreto: batteria, percussioni

Cecilia Silveri: violino

Federico Mosconi: chitarre





Suoni, voci, campionamenti, inserti. Quixote prosegue il ragionamento intrapreso da Pollock Project, vale a dire Marco Testoni, Nicola Alesini e Max Di Loreto, di utilizzare la musica e, in particolare, la musica creativa e di improvvisazione come trampolino per un discorso aperto verso altre forme d’arte, verso altri linguaggi. Una esplorazione totale di suggestioni, rivolta verso tutte le direzioni possibili e accosta materiali tra loro anche estremamente divergenti, come possono esserlo le atmosfere orientali di The Blackout ai richiami africani che troviamo in Angels and demons at play, brano composto da Sun Ra. E via passando per elementi sudamericani percussioni ancestrali e rumori metropolitani.


Nella necessità di descrivere un mondo estremamente disordinato e contraddittorio come quello di oggi, la scelta di Pollock Project è quella di rendere la realtà spunto per il ragionamento musicale. L’improvvisazione, la scrittura, il disegno sonoro diventano il veicolo per estrapolare dalle voci e dai riferimenti – Cervantes e Don Quixote, in primis, e poi Julio Cortazar, John Coltrane di cui viene ripresa After the Rain, il già citato Sun Ra e poi, in modalità diverse, le culture indiane, brasiliane e sarde – le trame che compongono il quadro tratteggiato dal gruppo. È uno sguardo che non può e non vuole cercare una soluzione coerente che contenga le diverse situazioni affrontate: sarebbe come trovare una soluzione coerente al mondo di oggi. Pollock Project trova una chiave di lettura nell’interesse e nella disposizione verso i vari riferimenti incontrati e nella testarda e surreale figura di Don Quixote, ma sempre spinta alla ricerca di qualcosa che possa offrire se non una risposta delle chiavi di lettura per la realtà.


Il filo logico che corre all’interno del disco è nella ricerca sonora di una combinazione possibile tra gli elementi elettronici e le voci acustiche dei sassofoni e delle percussioni: l’incontro di questi elementi si pone come il punto di vista di Pollock Project – una ipotetica coerenza soggettiva, se si vuole – e diventa l’Io narrante della peregrinazione musicale e, in definitiva, dell’intero lavoro.