ECM Records – ECM 2292 – 2013
Gary Peacock: contrabbasso
Marilyn Crispell: pianoforte
Undici brani all’insegna di una linea esecutiva affrontata con grande rigore. Azure è un disco spigoloso e asciutto, dove spesso Gary Peacock e Marilyn Crispell lasciano a risonanze, incontri timbrici e silenzi il compito di disegnare le atmosfere. Solo di rado, la guida della musica è affidata alle consonanze melodiche, in tutto il lavoro i due musicisti concedono poco o nulla alla mediazione, ma tengono sempre al centro “la voce del brano” con grande scrupolo e con un fortissimo senso di austerità.
Azure è il classico disco che va ascoltato diverse volte prima di poterne comprendere le intenzioni e i movimenti. Il dialogo tanto asciutto innescato da contrabbasso e pianoforte poco a poco svela i propri riferimenti, gli spazi lasciati vuoti dall’assenza della batteria diventano il luogo per realizzare una musica elusiva, ricca di sottintesi quanto capace di evocare e, una volta entrati nel meccanismo, di tenere l’ascoltatore all’interno delle trame tessute dai due strumenti. L’incontro delle frasi, dei suoni, delle intenzioni di Crispell e Peacock si fonda su alcuni punti precisi. Il dialogo, innanzitutto, aperto, sempre consequenziale nelle risposte e nei reciproci rimandi, denso anche attraverso gli spazi lasciati, coerente con il percorso tracciato negli anni dai due musicisti e con le rispettive personalità. L’approccio allo strumento, intento a cogliere il respiro degli armonici, a sfruttare la traccia lasciata nell’orecchio da suoni e passaggi. L’attitudine parca di Peacock e Crispell permette di non sprecare nemmeno una nota o, se si vuole al contrario, di lasciare presenti solo le note necessarie al discorso.
Un flusso sonoro – pur suddiviso in undici tracce – dove vengono elargite con parsimonia le chiavi di lettura: le linee seguite dal duo disegnano un percorso esigente tanto per l’ascoltatore quanto per gli stessi musicisti. La musica presente in Azure ha una sua ritualità, un carattere solenne e un passo elevato quanto severo: una volta entrati nella griglia disposta da Peacock e Crispell, si percepiscono il calore e lo spirito di condivisione presente nel discorso – prima, una voglia e una necessità del dialogo tra pianoforte e contrabbasso e poi rivolto all’esterno dalle intenzioni – e infine il passo elevato e severo, di cui si diceva sopra, prende una dimensione lirica, per quanto trattenuta e sobria.