Slideshow. Danila Satragno

Foto: da internet










Slideshow. Danila Satragno.


Jazz Convention: Così, a bruciapelo chi è Danila Satragno?


Danila Satragno: Una donna innamorata persa della musica



JC: Perché proprio ora un disco natalizio?


DS: Un desiderio adolescenziale di emulare le grandi star internazionali che interpretavano i grandi classici natalizi…



JC: Mi racconti ora il primo ricordo che hai della musica?


DS: Bellissima domanda… i natali di quando ero bambina: tutti i miei parenti quasi tutti cantanti e musicisti che improvvisavano veri e propri concerti durante le feste.



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinta a diventare una cantante jazz?


DS: Mio padre era un pianista di jazz e mia madre mi ha sempre fatto ascoltare tantissima musica. Ho manifestato la mia passione per la musica nera sino da bambina. E quando mi chiedevano quando fosse il mio più grande desiderio dicevo sempre: diventare una cantante pianista di musica jazz!!!



JC: Ma cos’è per te il canto?


DS: La mia forma di espressione più congeniale e sono letteralmente affascinata dalla voce altrui sia parlata che cantata.



JC: Quali sono invece le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica jazz?


DS: Devo subito analizzarla e scoprirla nei suoi angoli più reconditi: la voce racconta i nostri segreti più nascosti…



JC: Tra i dischi che hai fatto ce ne è uno a cui sei particolarmente affezionata?


DS: Il disco Magic night in Borgio Verezzi che ha consacrato la mia collaborazione con un mito della musica nera: Mal Waldron, pianista di Billie Holiday, che mi ha fatto conoscere anche negli Stati Uniti e ovviamente il mio neonato Christmas In Jazz appena uscito in tutte le edicole.



JC: E tra i dischi che hai ascoltato quale porteresti sull’isola deserta?


DS: Kind of Blue di Miles davis.



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nella musica, nella cultura, nella vita?


DS: Altra bellissima domanda: Cristo nella vita e nello spirito, Barenboim nella concezione dell’essenza della musica…



JC: Sei anche vocal coach nei talent show; di che esperienza si tratta?


DS: Sicuramente una esperienza nuova e formativa: inoltre il contatto e la relazione con i giovani è vita per me!



JC: Qual è per te il momento più bello della tua carriera di musicista?


DS: Ovviamente, quando salgo i gradini del palcoscenico!



JC: Come vedi la situazione della musica oggi in Italia?


DS: Sono molto in ansia soprattutto per ciò che riguarda le generazioni future, poi penso che abbiamo dato i natali alla più bella musica del mondo e quindi… lo faremo ancora!



JC: Cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?


DS: Un progetto sulla musica di Fabrizio De André con cui ho collaborato per anni. Ora spero, a distanza di tempo, di avere la lucidità sufficiente per approcciarmi a un confronto sereno con i suoi capolavori.