Giorgia Barosso – Stories yet to tell

Giorgia Barosso - Stories yet to tell

Raffinerie Musicali – RM018JZ – 2013





Giorgia Barosso: voce

Fabrizio Bosso: tromba

Riccardo Bianchi: chitarre

Mario Zara: pianoforte, Fender Rhodes

Marco Antonio Ricci: contrabbasso

Michele Salgarello: batteria





Quattro brani originali e cinque standard tra i più percorsi compongono la scaletta di Stories yet to tell: ed è proprio dal titolo del disco a dare spazio alle riflessioni relativo al lavoro realizzato da Giorgia Barosso e da Mario Zara, pianista e autori degli arrangiamenti dei brani. Trovare le storie ancora da raccontare all’interno di queste melodie estremamente conosciute, cercare le storie da portare all’attenzione dell’ascoltatore negli originali.


La scelta di Giorgia Barosso è quella di puntare a un fusione tra le tradizioni del jazz e la dimensione della canzone raffinata. Un equilibrio che punta soprattutto sulle combinazioni armoniche liquide offerte da chitarra e tastiere in grado di far convergere nella musica i necessari ingredienti. Se poi si aggiunge il morbido supporto del contrabbasso e l’apporto ritmico della batteria, attento sia nei passaggi più sostenuti che nelle ballad e, infine, la celebrata vena solistica di Fabrizio Bosso, il quadro si completa in maniera fresca ed efficace.


Naturalmente non tutte le soluzioni risultano avere la medesima efficacia, ma nel complesso si avverte un disegno misurato, dove i musicisti riescono a lasciar entrare elementi ripresi da ambiti diversi e a lasciarli interagire senza strafare né superare i limiti, tenendo al centro le esigenze della canzone, in particolare con la costruzione di momenti di insieme, come ad esempio nell’uscita dal cantato di I o il recupero della strofa introduttiva di But Not For Me.


Gli arrangiamenti di Mario Zara collegano nel filo narrativo del lavoro l’apertura più movimentata e groovy di Love for sale e la conclusione riflessiva di But Not For Me, in una successione graduale, ma non necessariamente statica o prevedibile. La linearità come valore per un disco che come si diceva punta a cercare soluzioni non consuete in brani ripresi innumerevoli volte, brani dalle interpretazione rese storiche e definitive da alcuni dei mostri sacri del jazz.