Tord Gustavsen Quartet – Extended Circle

Tord Gustavsen Quartet - Extended Circle

ECM Records – ECM 2358 – 2013




Tord Gustavsen: pianoforte

Tore Brunborg: sax tenore

Mats Eilertsen: contrabbasso

Jarle Vespestad: batteria





Tord Gustavsen, con la nascita dell’attuale quartetto, sembra voler riscrivere la sua capacità di fare musica e mettersi in gioco. Complice la prematura dipartita del fedele contrabbassista Harald Johnsen nel 2011, il trio si trasforma in un quartetto con l’arrivo del contrabbassista Mats Eilertsen e del sassofonista Tore Brunborg. Alla batteria c’è il sempre fidato Jarle Vespestad.


La mutevolezza, la densita e lo spessore armonico caratterizzano quest’ultima fatica in casa Ecm, nata come sempre non riuscendo a prescindere dal luogo natio: La Norvegia. Gli spazi e i silenzi traboccano e l’appartenenza alle terre del nord Europa escono prepotentemente.


Nel suo trio storico l’attenzione del pianista di Oslo era spasmodicamente legata all’attenzione timbrica, alle sfumature ed alle sonorità più pallide e discrete, senza mai scordarsi della melodia.


Ora, trascinato anche dal sax di Brunborg, la voce e il colore del piano sono più intensi e il tocco si fa più deciso: c’è voglia di esplorare nuovi territori.


Accordi più densi e vigorosi, come una pennellata di Cezanne, ma senza stravolgere nulla. Cosi come il pittore francese aveva dipinto numerose volte la stesso paesaggio, la montagna Sainte-Victoire, allo stesso modo Gustavsen definisce, scontorna i paesaggi della sua terra smembrandoli sobriamente. E’ una rivoluzione silenziosa, una danza immobile, appartata che non cerca attenzioni.


La melodia viene cercata ma non si impone e il sassofono di Brunborg trascina tutti: suoni gutturali e growl convivono sempre senza esagerare. La lezione del primo Garbarek è profonda ed importante ma non determinante.


Da segnalare Eg Veit I Himmerik El Borg traccia dotata di un drumming profondo con il ride della batteria dal suono cristallino.


Staying There ci coinvolge con la melodia ed Entrance studia la timbrica e la dinamica.


Devotion e Silent Spaces sono piccoli abbozzi sospesi tra improvvisazione e ricerca.


Apparentemente semplice, questo lavoro appare maturo e completo.