¡Zas! Trío – ¡Zas! Trío

¡Zas! Trío - ¡Zas! Trío

Nuba Records/Karonte – KAR 7840 – 2013




Marcelo Peralta: sassofoni

Baldo Martínez: contrabbasso

Carlos “Sir Charles” González: batteria





La musica dello ¡Zas! Trío cerca il punto mediano tra una concezione libera e radicale della musica, amplificata dalle sonorità ruvide e aspre spesso percorse, e la centralità della melodia, utilizzata come riferimento preciso nel corso del disco. La registrazione coglie il sassofono di Marcelo Peralta, il contrabbasso di Baldo Martínez e la batteria di Carlos “Sir Charles” González in un dialogo dalle atmosfere tese e non sempre rassicuranti oppure scattanti e nervose: undici tracce improntate prive di compromessi vanno a costituire gli oltre settantatre minuti del disco.


¡Zas! Trío non è un lavoro immediato ma i tre musicisti sanno bene come muoversi all’interno della griglia predisposta: il ruolo affidato alla melodia, come si diceva sopra, così come il particolare richiamo al blues e allo swing, nel senso di andare a recuperare gli accenti e le suggestioni piuttosto che la grammatica e le strutture, la regia complessiva e il gioco con le dinamiche del trio sono tutti elementi che fanno ripartire il dialogo e danno di volta in volta una chiave di lettura e comprensione per l’ascoltatore.


Peralta, Martínez e González aggiungono la propria voce e le proprie esperienze alla storia di una formazione percorsa da alcuni grandi interpreti del sassofono – e, più o meno, evitata da altri – e “canonizzata” da Ornette Coleman nei due volumi del Live at The Golden Circle. La versione che troviamo in ¡Zas! Trío vede naturalmente presenti alcuni elementi derivati dalle evoluzioni sviluppatesi negli ultimi decenni. In primo luogo, i tre musicisti stabiliscono una sostanziale parità all’interno del trio: non c’è un vero e propio leader e le tre linee si intersecano, secondo le agilità e le caratteristiche tipiche dei tre strumenti certo ma con una visione democratica. Se il disco, inoltre, viene condotto con rigore, come si accennava, viene altresì mantenuto uno spiraglio libero per far convergere tratti di altra provenienza filtrati secondo l’estetica del trio, come nel caso di En Crudo, sia per quanto riguarda il tema incalzante che gli effetti applicati agli strumenti. La libertà del dialogo viene ampliata passo dopo passo dal trio come a stabilire riferimenti e punti di snodo della trama del disco, secondo un confronto con quelle che sono state le varie stagioni del jazz, senza affermare in maniera velleitaria e autoreferenziale il proprio punto di vista. E non sarà un caso se uno dei primi momenti liberi lo troviamo nell’introduzione di Historias de aves.


Dai temi brevi e asciutti alle vigorose improvvisazioni collettive ¡Zas! Trío mantiene sempre un equilibrio razionale nel suo incedere: uno sviluppo ponderato e attento ad aggiungere in modo graduale tutti i tasselli del puzzle, una costruzione che rende plausibile, per così dire, la lunghezza complessiva del disco.