Tom Rainey – Obbligato

Tom Rainey - Obbligato

Intakt Records – CD 227 – 2014




Tom Rainey: batteria

Ralph Alessi: tromba

Ingrid Laubrock: sax tenore

Kris Davis: pianoforte

Drew Gress: contrabbasso






Periodo, abbastanza superfluo a dirsi, di corpose attività, concertistiche e discografiche, delle personalità qui investite: tutti partner già rodati tra alterne line-up, oltre alla coppia di fatto ed artistica costituita del leader e dalla regolare partner Ingrid Laubrock (Tom Rainey trio, Anti-House, Sleepthief), una metà della nuova band di Ralph Alessi e l’emergente, talentuosa pianista Kris Davis configurano un inedito e stimolante quintetto che capta certamente toniche e vitali forze dell’odierna scena downtown.


Non si può propriamente parlare di un mutamento di rotta circa lo sperimentatissimo batterista-animatore, certo più tipicamente coinvolto con le produzioni della consorte o della chitarrista Mary Halvorson, nonché costellazioni orbitanti, ma non si disconosceranno altre militanze (tra cui soprattutto un Fred Hersch) con cui lo stesso ha conformato solida consapevolezza e personale visione della forma melodica.


Attingendo adesso i materiali di base da più generazioni di maestri della scrittura (Kern, Rainger, Styne, i granitici Ellington e Brubeck e un non inatteso Monk) il composito quintetto raineyano imbastisce l’animato songbook facendo convergere le proprie sfaccettate dotazioni interpretative, attingendo – ma giusto in parte, datosi il lungo, comune rodaggio – a tutto quanto recentemente sedimentato nelle produzioni discografiche in varia combinazione dei presenti (Camino Cielo Echo, Baida, Capricorn Climber, Massive Threads, Lark etc.) nel forgiare una neo-sintesi melodico-atmosferica imbastita su soluzioni free-bop, certamente assai più esposte sul fronte del secondo.


Facendo capo allo scultoreo cesello registico di Rainey, di plasticità figurativa ed evocative densità timpaniche, guadagnano spirito e sostanza una personale, angolosa vena lirica nel caso di Alessi, acredini lignee e sensibilità free a pelle scoperta di Laubrock, fitti reticoli nella corposa dorsale di Gress, grappoli fraseologici e sensibilità induttiva di Davis.


Affreschi dinamici a propensione funambolica si bilanciano e specchiano lungo peculiari stati di lirismo scansando, com’è nella dotazione dei performer, il pervenirvi attraverso soluzioni e progressioni convenzionali o l’acquiescenza a morfologie di prevedibile disegno.


Un catturante ed avventuroso interplay fondato su pulsanti sintonie disvela e conferisce una faccia, se non inedita, certamente non scontata dell’improvvisazione collettiva, intelligentemente provocatoria, di forte sensibilità melodica e diversamente costruttiva.