Tuk Music – CD121 – 2014
Paolo Fresu: tromba, flicorno, effetti, claps
Tino Tracanna: sax soprano, sax tenore, paperella
Roberto Cipelli: pianoforte, Fender Rhodes, tastiera
Attilio Zanchi: contrabbasso
Ettore Fioravanti: batteria, percussioni
Questo disco celebra una delle formazioni più longeve della storia del jazz italiano.
Sono infatti trascorsi trent’anni da quando questo eccellente quintetto iniziò la sua emozionante avventura sotto la guida di Paolo Fresu, rimanendo allo stesso tempo dotato di connotazioni musicali che rendevano (ed hanno reso nel tempo) ciascun elemento della formazione imprescindibile per la sua stessa continuità di vita. Tino Tracanna, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi ed Ettore Fioravanti hanno infatti creato nel tempo, al fianco del suono ormai riconoscibilissimo della tromba di Fresu, un “sound” ed una capacità di interplay che sono diventati marchio di fabbrica. Ciascuno ha continuato nel frattempo a coltivare le proprie passioni ed i progetti personali, il quintetto ha avuto anche lunghe fasi di astinenza dalla sala di registrazione o dal palco, ma la sua vita è comunque andata avanti e questo !30 è una celebrazione significativa, ideale per ritrovare e riscoprire quello stile, individuale e di insieme, che ha reso celebre questo gruppo. Paolo Fresu con la sua tromba e Tino Tracanna con il suo sax (il primo con qualche effetto sonoro in più come da passione coltivata negli anni) sono naturalmente al proscenio nel ruolo di solisti; Roberto Cipelli si ritaglia significativi spazi al pianoforte, restando comunque essenziale parte della ritmica; la quale ritmica denota la perfetta sintonia fra Zanchi e Fioravanti, musicisti capaci di una collaborazione davvero inappuntabile. Un brano come Chiaro, aperto dal chorus dei fiati, la tromba con la sordina, la leggerezza delle spazzole sul tamburo, l’insistenza della nota al piano e poi gli inserti di assolo di tromba e sax, suadenti e pregnanti, è un manifesto della musica del quintetto. Seguono altre dodici composizioni (distribuite fra i cinque musicisti), qualcuna più convincente delle altre, con la delicata Colibrì scritta da Ettore Fioravanti a chiudere il disco.
Un lavoro che consegna alla storia del jazz italiano una formazione che può ancora rappresentare l’eccellenza del jazz e che ha contribuito alla formazione di tanti altri e più giovani talenti.