Arrigo Cappelletti Quintet – Hot Music

Arrigo Cappelletti Quintet - Hot Music

Leo Records – CD LR 670 – 2013




Arrigo Cappelletti: pianoforte

Giulio Martino: sax tenore, sax soprano

Sergio Orlandi: tromba

Adrian Myhr: contrabbasso

Tore Sandbakken: batteria





Arrigo Cappelletti è un pianista che ha impostato la sua carriera all’insegna di una ricerca costante, orientando i suoi sguardi tra il nord e sud del mondo (Tanghedia), avendo come motore propulsivo la curiosità e l’approfondimento. Il suo jazz presenta a volte degli atteggiamenti cameristici e intimisti: è un dialogo serrato con l’ascoltatore che viene assorbito in una sorta di sfera sonora al cui interno Cappelletti improvvisa tra le linee, permettendo agli altri musicisti di cogliere i suggerimenti e inventare in coerenza assoluta con il pensiero del pianista. Sono grumi di note, bulbi che si aprono dispiegando sorprese cromatiche che efficacemente si intersecano con la congenita struttura melodica della filosofia jazzistica di Cappelletti (Corale for Carla). Non ci sono nella sua musica ammiccamenti, concessioni o scorciatoie melodiche di facile presa. L’integrità è la forza della sua arte, che rifugge dai facili consensi e richiede profonda riflessione e concentrazione per essere adeguatamente compresa e apprezzata.


Hot Music è il terzo episodio registrato per la casa discografica inglese Leo Records. Un lavoro in quintetto che documenta un progetto italo/scandinavo e che vede come base ritmica i giovani e promettenti jazzisti norvegesi Adrian Myhr al contrabbasso e Tore Sandbakken alla batteria. Un’incontro tra due mondi in cui l’equilibrio è mantenuto dal pianista che si fa propositore e moderatore tra l’essenzialità ed efficacia dei due scandinavi e le pulsioni creative e dinamiche di Giulio Martino e Sergio Orlandi. Hot Music è un disco di notevole caratura artistica. Cappelletti l’ha costruito, dieci degli undici brani sono suoi, attraverso suggestivi passaggi post bop e free, echi shorteriani e stilemi di modernità jazzistica che attingono alle illimitate risorse che offre l’improvvisazione e la creatività del pianista. Quest’ultima si manifesta, spesso, sotto forma di piccoli episodi, frammenti di narrazione che aprono nuove strade e spazi che vengono di volta in volta riempiti dai fiati e dagli assolo degli strumentisti.


Al termine dell’ascolto ci si rende conto che Hot Music è un disco a capitoli, fatto di tanti plot, tutti primari e complementari che diventano un’unica voce narrante, un unico e irripetibile momento di jazz d’alta scuola.