Helikonia – HKMD 1311 – 2014
Nicola Alesini: sax soprano, sax tenore, electronics loops
Il sassofonista Nicola Alesini costruisce il suo nuovo lavoro in solo, Maria’s call, come una colonna sonora per un film immaginario e in questo modo articola il disco in senso narrativo secondo un discorso articolato per mezzo di accostamenti timbrici e di successioni di atmosfere. Il disco o, meglio, il materiale musicale presente in esso viene costruito perciò da una combinazione di elementi anche differenti tra loro: brevi schizzi, melodie sviluppate in pieno, suggestioni intercettate e utili per fornire un raccordo tra i vari momenti, rumori campionati ed utilizzati per dare profondità alle “stanze del racconto”, per offrire una sorta di tridimensionalità al tutto.
L’espediente diventa così il terreno di gioco su cui il sassofonista applica le varie sonorità delgli strumenti e gli interventi elettronici. E la storia si riflette nella mente dell’esecutore e dell’ascoltatore secondo le sensazioni causate dai vari passaggi. Come brevemente nota lo stesso Alesini all’interno del disco, il flusso sonoro scaturisce da una miscela dove entrano in ugual misura improvvisazioni registrate e composizioni, memorie lasciate nei suoni da concerti e collaborazioni e estro del momento: il tutto per cercare di giungere alla sintesi estrema di una testo e di un racconto realizzato attraverso la musica e senza parole. La tecnologia oggi consente anche a strumenti normalmente solisti di potersi misurare con il solo. Alesini sceglie di percorrere in maniera profonda questa possibilità e lascia convergere manipolazioni e stratificazioni in un flusso sonoro unitario e compatto.
L’artificio, via via, cede il passo alla musica. Maria’s call si può leggere perciò tanto privilegiando il racconto quanto secondo un ascolto scevro di uno “scheletro” narrativo. Il passo della colonna sonora resta in qualche modo nelle pieghe dell’andamento e nelle libertà che Alesini si concede nel condurre il discorso e nel farlo progredire in termini complessivi.