Abeat Records – ABJZ 530 – 2014
Michele Fazio: pianoforte
Marco Loddo: contrabbasso
Emanuele Smimmo: batteria
Michele Fazio ha alle spalle una consolidata esperienza nell’ambito della composizione di colonne sonore, collaborazioni di prestigio con musicisti pop e rock e un passato e presente dedicato al jazz. Questa sua versatilità in ambito musicale e compositivo risulta ben presente nel modo in cui inventa e suona jazz. Nulla rimane fuori, ma al contrario tutto viene inglobato in questo suo linguaggio omnicomprensivo che lo rende un jazzista moderno, con lo sguardo vigile e curioso.
L’Acrobata, suo ultimo lavoro, ci presenta un Michele Fazio di spessore, maturo, che suona jazz e lo fa con cognizione di causa. Il pianista improvvisa con equilibrio su composizioni scritte di suo pugno, nove, ponendosi come vertice di un triangolo poggiato su una base ritmica di grande efficacia e sostegno, come quella formata da Loddo e Smimmo. I due non si limitano solo alla chiusura algebrica del triangolo ma improvvisano restando sempre nel rigoroso gioco relazionale che impone l’interplay. Michele Fazio è l’acrobata, un personaggio sospeso su un pentagramma di note che lotta contro la gravità, contro il baratro che potrebbe originarsi dall’instabile tenzone tra ciò che è reale e fantastico, razionale e istintivo, iconograficamente chagalliano. Il disco è attraversato da una consistente e penetrante vena melodica che in alcuni frangenti si trasforma in un lirismo di estrema purezza e bellezza. Fazio è bravo a mantenere la tensione sempre alta, ma mai fuori registro, facendo si che l’Acrobata si riveli un lavoro di forte e immediato impatto, accattivante e piacevole, nonché elegante nell’esposizione dei singoli temi, da Cerchi d’Acqua, dall’assunto cinematografico; al vibrante e squilibrato L’Acrobata; passando per il finestrino sonoro de Il Viaggiatore, all’emotivo e delicato – unico standard del disco – Over the Rainbow.