Sebastiano Dessanay – Songbook Volume One

Sebastiano Dessanay, contrabbassista e compositore sardo da anni residente in Inghilterra, un po’ di tempo addietro si è presentato sulle scene discografiche internazionali con il disco Songbook Volume Two, un lavoro realizzato in quartetto con il supporto alla tromba di Fulvio Sigurtà. Questa volta, con una formazione totalmente nuova e sempre in quartetto, presenta Songbook Volume One, una sorta di Anabasi, un viaggio all’interno di se stesso, e all’indietro nella classificazione delle proprie intenzioni, artisticamente primarie.


Nove composizioni scritte di suo pugno con la chitarra che sostituisce le armonie del pianoforte, e il sax alto della stupefacente Rachael Cohen (Intermezzo) che prende il posto della tromba, attiva nel capitolo precedente. In Songbook Volume One si ascolta un Dessanay maturo sotto l’aspetto musicale e compositivo. I brani, che hanno sempre alla base una consistente vena melodica (Pianure), sono pensati attraverso una scrittura che prevede immediatezza, semplicità ed equilibrati interventi improvvisati. Il lavoro alla chitarra di Corona conferisce ai singoli pezzi non solo apporto armonico ma anche soluzioni sonore fatte di colori, invenzioni e tocchi di fantasia (17). Il dialogo tra chitarra e sax (Tuesday Morning) procede con estrema efficacia. I due rappresentano l’avanguardia melodica di un disco impostato sul simbiotico rapporto tra contrabbasso e batteria (L’ultimo ballo, Wow e lo strepitoso e friselliano Nuvole su Castello).


Songbook Volume One è un disco che sta al mainstream come una scarpa stretta: fastidiosa, impertinente, e priva di riguardi. Non a caso il disco si chiude con lo stralunato neo bop di Duke and Monk. Crediamo che il fine o il jazz di Dessanay sia proprio questo, cercare di rinnovare la tradizione dall’interno. O almeno provarci con dedizione e passione.