Fabio Delvò – Rastplatz

Fabio Delvò - Rastplatz

Autoproduzione – 2014




Fabio Delvò: sax alto, sax soprano

Achille Succi: clarinetto basso, sax alto

Danilo Gallo: contrabbasso

Marco Rizzini: batteria





Rastplatz è il terzo disco a nome di Fabio Delvò, sassofonista di larghe vedute sempre alla ricerca di nuovi incontri e direzioni da imprimere alla sua musica. Stavolta si realizza il ritorno al doppio sassofono, più basso e batteria come in DNA, il suo primo cd. In quell’album era Biagio Coppa a completare la coppia delle ance, qui è Achille Succi a dialogare con Delvò e la scelta è sicuramente altrettanto felice. Al basso compare Danilo Gallo a sostituire lo sfortunato Santino Carcano, Alla batteria si conferma Marco Rizzini, un partner abituale del leader. Il disco è composto da otto tracce a firma del polistrumentista varesino, tranne una impro attribuita a tutto il gruppo. I temi sono piuttosto semplici, di fondo, anche se mai piani e rettilinei, tutti pieni di curve nervose. Si colgono riferimenti al modo di scrivere e strutturare la musica da parte di Steve Coleman o Greg Osby, soprattutto in alcuni pezzi, ma pure suggestioni folk orientaleggianti, echi di rhythm and blues liofilizzato, un’anima funky che viene a galla in diverse circostanze. Il punto di forza del cd è il colloquio fra i due strumenti a fiato, antispettacolare, non antagonistico, ma compositivo in tutto e per tutto. Delvò suona sax alto e soprano. Succi, oltre all’alto, imbraccia il clarinetto basso, di cui è uno dei maggiori specialisti non solo in Italia. I due suonano insieme con un’intesa intuitiva, figlia di un comune sentire, di concezioni analoghe di intendere il jazz e l’improvvisazione. Nel loro solismo si ritrova una sintesi in progress di tutto quanto si è vissuto e prodotto nel jazz moderno o d’avanguardia, ripreso secondo una prospettiva personale, non necessariamente italiana, semmai europea. I temi vengono presentati all’unisono o si crea un gioco contrappuntistico. Quando finisce l’intervento di uno dei due strumenti a fiato, il filo del discorso viene ripreso dall’altro, ma non vi è mai stacco o distanziamento. Tutto è in ammirevole continuità. A Gallo e Rizzini spetta il compito di fornire un accompagnamento quadrato, ben definito per offrire uno sfondo certo per il disegno solistico dei due sax. Anche a basso e batteria, però, vengono concessi momenti per andare liberi sulla loro strada, ma sono sentieri segnati che confluiscono, inevitabilmente nell’itinerario tracciato da chi espone il motivo.


Rastplatz, in conclusione è un ulteriore passo in avanti nel percorso artistico di Fabio Delvò. Anzi questo, a conti fatti, è il suo miglior disco.