Omit Five – Omit Five

Omit Five - Omit Five

Caligola Records – Caligola 2164 – 2012





Mattia Dalla Pozza: sax alto

Filippo Vignato: trombone

Joseph Circelli: chitarra

Rosa Brunello: contrabbasso

Simone Sferruzza: batteria





Se, oggi come oggi, è davvero difficile affermare qualcosa di completamente nuovo, si può comunque provare a farlo con personalità, mescolando le carte in tavola e facendo risuonare in maniera differente qualcosa di già sentito. E i mezzi sono numerosi: si possono mettere a confronto materiali diversi o proporre angolazioni inattese. Anche molte di queste strade sono state già tentate, chiaramente, ma c’è spazio quantomeno per provare una soluzione.


Omit Five è un quintetto dal disegno particolare ma non troppo: la frontline si compone di sax alto e trompbone ed è sorretta armonicamente dalla chitarra e da una ritmica solida. Nel repertorio troviamo due riprese diverse per provenienza – Shiny Things di Tom Waits e Oclupaca di Duke Ellington – e otto brani originali firmati da Circelli, Vignato, Sferruzza e Brunello, in ordine di apparizione. Nell’approccio ai temi e alle improvvisazioni, nelle composizioni e nelle scelte sonore si avverte come la “distanza” tra i due autori scelti venga colmata dalla mescolanza continua di elementi disparati: si sentono continuamente echi e rimandi a una vastissima quantità di momenti della storia musicale del novecento, dal jazz delle origini al modern mainstream, dal bop e dal post bop alle rock d’autore. Il risultato del lavoro del quintetto diventa perciò la lettura in trasparenza delle molte ispirazioni e delle influenze che ciascuna ha sull’altra.


E, se come si diceva, tutto questo può anche non essere rivoluzionario, quanto meno Omit Five stabilisce subito il punto, lo si voglia chiamare personalità del quintetto o stile espressivo, poco cambia. In poche note si entra in sintonia con le evoluzioni del quintetto e se ne segue poi la linea singolare, spigolosa quanto basta, sinuosa dove serve, sempre vivace. La scelta delle sonorità e i loro incroci, la voglia di arrangiare il quintetto in maniera anche orchestrale, con i fiati e le voci a creare supporto per gli assolo della ritmicam danno ulteriore spazio agli abbondanti settantuno minuti del disco.