Abeat Records – ABJZ – 2014
Claudio Fasoli: sax tenore, sax soprano
Michele Calgaro: chitarra elettrica
Lorenzo Calgaro: contrabbasso
Gianni Bertoncini: batteria, electronics
Michael Gassmann: tromba
Claudio Fasoli, come un attore che ha fatto suo il metodo Stanislavskij, si è calato nella fisicità di Londra e nelle sue diramazioni venose. Ha trasformato le emozioni interiori in musica, seguendo un percorso di pura ispirazione creativa. Ha messo a punto un disco che probabilmente si rivelerà uno dei migliori del 2014.
In London Tube dimostra di avere una capacità camaleontica nel cambiar pelle: reinventarsi rimanendo sempre se stesso, rigoroso e perfettibile. Che Fasoli stesse cercando nuove soluzioni alla sua musica lo si era percepito chiaramente con gli ultimi lavori. Dava l’impressione di suonare con lo sguardo oltre l’orizzonte percepito, quasi prevedendo cosa avrebbe suonato “domani”. Il quartetto di London Tube è matematicamente perfetto. I fratelli Calgaro e Bertoncini recitano un ruolo da “finti” comprimari perchè assieme al leader sono un corpo unico, protagonisti, nella loro singolarità, e musicisti di qualità.
La formula è perfetta, sta in piedi, perché i quattro sono algebricamente funzionali al progetto. Michael Gassmann, ospite prezioso alla tromba, conferisce liricità e profondità all’azione del gruppo, facendo anche da solitario contrappunto alle sortite del sax (Leytonstone, Finchley Road). Fasoli ha creato, attraverso le sue composizioni, una dimensione astrattamente fisica, una sorta di reaItà parallela, dove far confluire, inglobandoli alla sua idea di jazz, il rock, il progressive, il free, il mainstrem, il jazz contemporaneo, il suono della metropoli, il vocio animato della gente, la cinetica terziaria, lo swing delle macchine, la quiete dei parchi e la comunicatività post moderna. London Tube è da ascoltare come un’opera unica. Le undici tracce che lo compongono non fanno altro che contrassegnare il susseguirsi emozionale di un disco che colpisce direttamente i sensi.
L’ascoltatore è catturato, è meravigliosamente accerchiato, dalle scariche di batteria di Fulham Broadway, dalle nostalgiche reminiscenze di Kew Gardens, dalle inquietanti pulsioni free di Covent Garden e dalla spiritualità trascesa e medievale di Bow Church. Play it again!!!