Fazzini Fedrigo XY Quartet – XY

Fazzini Fedrigo XY Quartet - XY

nusica.org – cd05 – 2014




Nicola Fazzini: sax contralto

Saverio Tasca: vibrafono

Alessandro Fedrigo: basso acustico

Luca Colussi: batteria






I gruppi con il vibrafono, in luogo della chitarra o del pianoforte, stanno prendendo campo in questi ultimi anni soprattutto nel jazz di ricerca. Basti pensare, in campo internazionale a Sun rooms, il trio di Jason Adasiewicz. In ambito nostrano si possono annoverare, fra gli altri, il quartetto di Massimo De Mattia con Luigi Vitale al vibrafono, Elements di Pierpaolo Cogno con Francesco Pinetti, già titolare nel quintetto di Giovanni Falzone e i vari progetti con protagonista Davide Merlino. In questo quartetto è Saverio Tasca a maneggiare le quattro bacchette, sostituendo proprio Luigi Vitale, presente nel primo cd del gruppo. I leader di XY, in realtà, sono il bassista Alessandro Fedrigo e il sassofonista Nicola Fazzini, che si dividono in parti uguali la responsabilità come autori, ma il timbro del metallofono caratterizza alquanto il suono complessivo della formazione. Si può pensare in prima battuta ad una discendenza diretta dal quintetto di Eric Dolphy, quello della storica incisione Out to lunch. In quel disco epocale risalente al 1964, Dolphy coniugava il jazz libero con un camerismo legato, in qualche modo, alla musica classica contemporanea. In XY, per contro, si può parlare di un debito semmai nei confronti delle atmosfere tipiche di M-Base, di un sound urbano e metropolitano, filtrato, però, dalle idee, dalla personalità dei due compositori.


I temi sono inquieti e accidentati. Tasca volta e rivolta una frase, su cui Fazzini allestisce una melodia scarna, angolosa e scabra. La batteria è spesso in controtempo e mantiene un eloquio funky come elemento costante. Il basso realizza un accompagnamento sobrio, rettilineo, per sorreggere le deviazioni programmate dei partners. Complessivamente gli interventi dei solisti si intrecciano, si aggrovigliano, si amalgamano in un suono globale decisamente penetrante.


Nelle varie tracce si rinvengono anche accenti arabeggianti come in Astronautilo o volutamente descrittivi, come in H2O, dove il sax imita la caduta di una goccia d’acqua da un rubinetto che perde.


Questo secondo disco, in conclusione, conferma le premesse del primo e ribadisce la buona predisposizione e vena compositiva di Fedrigo e Fazzini, ben coadiuvati da musicisti attenti e preparati. XY non è un cd provinciale o di deriva imitativa “alla maniera di…”. È, per contro, un album intelligente e privo di incognite.