Marco Postacchini Octet feat. Fabrizio Bosso – Do You Agree?

Marco Postacchini Octet feat. Fabrizio Bosso - Do You Agree?

Edizioni NoTaMi – NJ007 – 2013




Marco Postacchini: sax tenore, flauto, clarinetto basso

Fabrizio Bosso: tromba

Samuele Garofoli: tromba

Luca Giardini: tromba

Simone La Maida: sax alto e soprano

Massimo Morganti: trombone

Andrea Solarino: chitarra

Emanuele Evangelista: pianoforte

Gabriele Pesaresi: contrabbasso

Alessandro Paternesi: batteria





Saturday. La Jazzy Bunch è un ensemble che funge in qualche modo da ossatura, con qualche eccezione, dell’affermata Colours Jazz Orchestra alla cui direzione c’è il trombonista Massimo Morganti. Dunque musicisti abituati a suonare insieme, a capirsi e condividere la stessa musica. E tutto questo si sente e si coglie in Do You Agree?.


Il disco vuol essere anche il biglietto da visita di Postacchini, baritonista nella Colours Jazz Band, ma che qui suona tenore, flauto e clarinetto ed è anche il compositore di otto dei nove brani che compongono il cd. La cover presente è lo splendido Lullaby of Birdland di George Shearing arrangiata con maestria da Massimo Morganti. Do You Agree? è un disco vivace, carico di colori e dai timbri ben definiti che rendono ogni singola composizione accattivante e nello stesso tempo piacevole all’ascolto per via dell’alto contenuto melodico che le contraddistingue. Il jazz suonato tiene in conto tutti i passaggi generazionali delle formazioni allargate. Storicamente non fa salti temporali ma nello stesso tempo li rivive con modernità, sfruttando e intrecciando al meglio parti scritte con quelle improvvisate. C’è Ellington ma anche la west coast post bellica, c’è la forza del ritmo di natura afro e i costrutti armonici di matrice bianca ed europea. C’è la velocità e la forza dei fiati a pistoni, ma anche la tranquilla serenità di momenti da rifiato. Poi c’è Fabrizio Bosso che occupa gli spazi saturando l’aria con le sue note ampie e brillanti.


Insonnia potrebbe essere la flag track, con la sua carica swing, il carattere ludico e la piacevolezza dell’ascolto. A stretto giro arrivano poi Boring days, per nulla!, la ballad Somewhere in the sky, New Song, Lullaby of Birdland, la brasileira Stand clear of the closing doors, please!, e la futuristica Next step, che suona come un programma per il prossimo disco?