Rita Marcotulli & Luciano Biondini – La Strada Invisibile

Rita Marcotulli & Luciano Biondini - La Strada Invisibile

ACT Music – ACT 9627-2 – 2014




Rita Marcotulli: pianoforte

Luciano Biondini: fisarmonica






Come viene ricordato nelle note di copertina del disco, il formato del duo è tra le modalità più minimaliste ed essenziali di fare musica e, allo stesso tempo, coinvolgente ed entusiasmante. L’incontro tra Rita Marcotulli e Luciano Biondini unisce la dimensione orchestrale dei due strumenti alle necessità di una scrittura narrativa e cinematografica: il virtuosismo, la capacità di interpretazione, l’interplay e l’abitudine al formato in questione fanno il resto.


Dodici tracce per una sorta di viaggio intorno alle musiche del mondo, come lasciano intendere le sonorità incrociate e titoli come Tuareg, Choroso, L’amour en fuite o Yin & Yang. La stessa title track, La Strada Invisibile, è basata su una melodia indiana e allarga perciò lo spettro espressivo del lavoro. Ai sei temi composti dalla pianista e ai tre firmati dal fisarmonicista si aggiungono Cosa sono le nuvole di Domenico Modugno, The Moon is a Harsh Mistress di Jimmy Webb e Essa Mulher di Joyce Moreno: tre diverse maniere di intendere la composizione di una canzone, per latitudine, modalità autoriali e personalità.


Il filo narrativo de La Strada Invisibile, la coerenza di fondo del lavoro, è data dalla sensibilità dei due musicisti capaci di intendersi al meglio e di valorizzare la dimensione cameristica del duo: l’attenzione costante a trovare la sponda nelle linee disposte dall’altro, lo stile e le caratteristiche di Rita Marcotulli e Luciano Biondini, la disposizione a mettersi a disposizione della composizione e di lasciar respirare le necessità della scrittura.


Dall’apertura frizzante di Aritmia al finale riflessivo di Stagione, il passo del duo è vario ed mette bene in mostra tanto le possibilità espressive del duo che le capacità dei singoli. Abbiamo visto Marcotulli e Biondini affrontare il duo in diversi contesti e con compagni differenti per strumento utilizzato e per attitudine. La consuetudine al formato si riflette in un approccio maturo: temi e improvvisazioni vengono esposti con grande calma, sfruttando, dove servono, le potenzialità degli strumenti e la libertà di alcune destrutturazioni formali, orientando sempre la bussola sulle necessità melodiche dei brani.



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