NoBusiness Records – NBCD 68 – 2014
William Hooker: batteria
Liudas Mockunas: sax soprano, sax alto, sax tenore
Titanico esponente di una bellicosità percussiva e una tensione stilistica che non gli han fatto lesinare apprezzamenti tra cui l’impegnativo (e sembra incondizionato) Kingpin of the free jazz world, William Hooker è titolare di una quasi smisurata discografia, in cui spiccano numerose le prove in duo, nella cui scia si dispone il presente live, verso il quale ci disponiamo curiosi, tuttora istruttivamente frastornati dall’incontenibile grandine percussiva del suo imperdibile Channels of Consciousness.
Torrenziale alfiere dell’espressione creativa del sassofono, non soltanto sulla lituana terra natale Liudas Mockunas è tra le punte avanzate di un circolo di talenti baltici che non perde occasione per costruire attenzioni anche ultra-europee sulle proprie attitudini in jazz, privilegiandone le questioni sempre aperte sull’accidentato scacchiere del free.
Tatto sensibile da orefice e presa di fiato esplorante, rispettivamente per la parte percussiva e sassofonistica, aprono la scena con apparente cautela, liberando pressoché immediatamente un calore in crescendo, irradiante con forze da tempesta solare energie poco manierate ma comunque tese alla tessitura di un arazzo bruciante.
Tali le quattro estese lunghezze del match Live in Vilnius, ove i break non fungono che da illusorio ristoro e i contendenti non lesinano colpi spesso mirando sotto la cintura della contenzione estetica.
Traiettorie devianti e logica da concitato tesissimo action-playing si combinano in violenta e costruttiva alchimia, forze ignee s’impattano oltre le personali animosità e gli individuali talenti: Hooker fa deflagrare impeti bellicosi e guerreschi che ne fanno un più informale epigono dei Max Roach o Billy Higgins, di cui contribuisce ad ampliare le rigorose visioni e l’apertura avant-garde, la carica espressiva e la trance isteriforme di Mockunas ne rigettano sul terreno ben più di quanto è stato appreso (e combattuto) al fianco di energici partner tra cui Barry Guy, Mats Eilertsen o Marc Ducret, insieme mantenendo accese le cariche di un free in purezza ispirativa ma scabrosa lacerazione formale, le cui interrogative spirali irradiano schegge di memoria responsabile e venti di rivolta.
Link di riferimento: nobusinessrecords.com/demo/Hooker-IDEA.mp3