Javier Girotto & Luciano Biondini @ Concerti di Gusto, Lanciano

Foto: Fabio Ciminiera










Javier Girotto & Luciano Biondini @ Concerti di Gusto, Lanciano

Lanciano, Teatro Fenaroli – 26.10.2014

Javier Girotto: sax soprano, sax baritono, flauti andini

Luciano Biondini: fisarmonica

L’incontro musicale tra Javier Girotto e Luciano Biondini è ormai un sodalizio di lunga data. Insieme hanno portato sul palco del Teatro Fenaroli di Lanciano, per la decima edizione della rassegna Concerti di Gusto, il loro dialogo e la loro particolare miscela musicale.


Stile passionale, padronanza tecnica dello strumento, attenzione ai diversi aspetti del folklore e alla lezione del repertorio colto, grande empatia con il pubblico e con la musica suonata. La formula esigente del duo rappresenta la corda su cui Biondini e Girotto si muovono con estrema agilità e un equilibrio sempre lucido: il continuo lavorìo di riconoscimento reciproco e la vicinanza della visione estetica sono gli strumenti con cui il duo mantiene fluido il discorso. Nell’esercizio dell’equilibrio, l’asta funziona da manubrio e stabilizzatore: la meccanica del gesto viene condotta dal peso e dall’ampiezza dell’attrezzo, in modo da poter tenere il centro di massa nello spazio sottile che i piedi calpestano sulla corda. Le melodie e le improvvisazioni del duo, invece, permettono escursioni al di fuori delle leggi della fisica per rispondere alle intenzioni e alle esperienze, per dare spessore al rapporto con le emozioni.


Il concerto si sviluppa quindi come la passeggiata su una rete di fili tracciati tra i vari punti presi in considerazione. Il gioco viene scoperto sin dall’apertura con Aires Tango e Prendere o lasciare, due brani dove si confrontano il tango e Bach, improvvisazioni libere e melodie ricavate con trasporto e lavoro attento a partire da temi popolari e cantabili. E via via, negli altri brani, si inserisce naturalmente il linguaggio jazzistico, alla base di molte delle evoluzioni espressive del duo e chiave fondamentale per l’atteggiamento complessivo portato sul palco.


Trasporto, attenzione e gusto melodico conducono alla dimensione narrativa del concerto: Girotto e Biondini tracciano la colonna sonora di un viaggio che attraversa scenari concreti e ne tratta sia gli aspetti solari e pacificati che le tensioni più nervose. La musica del duo racconta: racconta i vicoli di Buenos Aires e i paesaggi sudamericani, racconta le colline verdi e movimentate del centro Italia, disegna un mondo fatto delle possibili combinazioni di quei paesaggi reali, trasfigurati attraverso l’intervento e la personalità dei musicisti.


Il jazz e il lavorìo di avvicinamento reciproco, cui si accennava sopra, sono due tra le chiavi viste al Fenaroli e presenti all’interno del sodalizio. L’empatia e il rispetto tra Biondini e Girotto rende possibile al duo affrontare i diversi momenti di un concerto costruito e gestito secondo una “trama” in grado di contenere una quantità di cose diverse, un lavoro, a seconda delle necessità, di sottrazione e stratificazione, in grado di passare dal solo a una dimensione di tipo orchestrale. Su tutto, naturalmente, la capacità di piegare la tecnica e il virtuosismo al significato e alle necessità dei brani e la voglia, continua e constante in entrambi, di fare del dialogo il “centro di massa” della musica suonata.



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