Paolo Angeli & Hamid Drake – Deghè

Paolo Angeli & Hamid Drake - Deghè

ReR Megacorp – ReR PA7 / ALU017 ICPa002 – 2014




Paolo Angeli: chitarra sarda preparata

Hamid Drake: batteria, voce





La Sardegna, al di là dei suoi annosi problemi irrisolti ed ignorati dai continentali, ha nella sua storia anche la fortuna di una forte e tenace personalità radicata nei suoi abitanti. Il che rende un minatore del Sulcis, un pastore di Orgosolo o un musicista di Palau (ma anche di Berchidda) un personaggio unico.


Da queste premesse si deve (anche) partire per capire meglio artisti come Paolo Angeli, che oltre ad essere un ottimo musicista è anche una sorta di inventore. Inventore di uno strumento, la chitarra sarda preparata (da lui) che produce una serie di sonorità illuminanti che la rendono una piccola orchestra, il tutto in un modo assai naturale. Laddove si immagina un trio o forse un quartetto, ascoltando questo suggestivo Deghè, c’è invece un duo, composto dallo stesso Angeli e dal magico Hamid Drake con le sue percussioni. Ci sono poi le loro voci e c’è l’idea di trasmettere a chi ascolta (su disco o meglio ancora dal vivo, e qui le due cose si combinano) tutte le sensazioni in musica che un incrocio ancestrale di culture diverse origina magmaticamente. C’è la Sardegna ma c’è anche l’Africa e c’è l’Asia, c’è la musica popolare ma c’è anche il jazz e ci sono arditi sperimentalismi. C’è dolore e c’è sofferenza, c’è energia, gioia, c’è grande sensibilità. Ci sono brani intensissimi ed emozionalmente assai forti (come Primavera Araba); o come il magico Spargiani, che sembra abbia stregato alcune radio degli Usa che la trasmettono ininterrottamente. Ci sono loro, in perfetto sodalizio da oltre dieci anni, con i loro piedi nudi ed i loro strumenti parlanti.


Catturati dal vivo durante il magnifico Festival Isole Che Parlano, diretto dallo stesso Paolo Angeli in piccoli paesi e selvaggi panorami sardi, ogni anno fucina di concerti nati in differenti punti del globo, a testimoniare come questo tipo di musica (semplicemente del mondo) non finisca mai di stupire. Per chi sa ascoltare, non assuefarsi a modelli precotti, per chi è curioso di altro che non sia il prevedibile.