Donatello D’Attoma – Watchdog

Donatello D'Attoma - Watchdog

Jazz Engine – JERec 8020 – 2014




Donatello D’Attoma: pianoforte, Fender Rhodes

Francesco Angiuli: contrabbasso

Domenico Caliri: chitarra

Vladimir Kostandinovic: batteria

Luca Alemanno: basso

Alex Milella: chitarra

Lello Patruno: batteria





Watchdog è il secondo disco a nome di Donatello D’Attoma, giovane compositore pugliese con le idee chiare e la capacità di svolgerle in maniera confacente e appropriata. Per scansare il rischio di trovarsi in situazioni ripetitive il pianista raduna due quartetti in ognuno dei quali è presente un chitarrista con una personalità spiccata, accanto ad una ritmica connotata diversamente.


Semplificando, ad ogni buon conto, un gruppo è orientato verso il jazz funky e l’altro verso il funky jazz. Vale a dire che le differenze fra le due formazioni non sono macroscopiche. È più che altro una questione di spostamento di accenti. La sostanza non cambia di molto. Il pregio di D’Attoma è di saper comporre brani ben organizzati con un giusto equilibrio fra scrittura e improvvisazione. Si può dire che il lavoro dell’autore sia prevalente in tutte le tracce. Ai solisti spetta, fondamentalmente, il compito di entrare nelle maglie dei vari pezzi e di colmare i vuoti riservati loro dal bandleader. Da parte sua il trentenne musicista riempie la scena con un pianismo percussivo o colloquiale. Gli piace giocare d’anticipo, comunque, mordendo le note, trovandosi sempre davanti ai partners per mezzo di una notevole velocità di pensiero e di esecuzione. È una scelta stilistica istintiva o razionale che sia, ma appagante. Solitamente il pianoforte dialoga con il chitarrista di turno. Domenico Caliri ha un solismo terso e piano, mentre Alex Milella è più spinoso e rockeggiante. Si distingue fra gli altri il drummin’ fantasioso di Vladimir Kostadinovic, efficacissimo nell’uso delle spazzole e non solo. Il batterista serbo, in effetti, inventa ed espone continuamente un accompagnamento dalle mille tinte e dalle innumerevoli sfumature. Se si può tentare il paragone Kostadinovic è un Michele Rabbia dell’est europeo.


I brani sono di valore equivalente. Si distingue in particolare Fascinatin’ Berlin per l’andamento swingante, ma rilassato, con break, accelerazioni e un intervento fibrillante, in solitudine, del percussionista citato in precedenza.


Watchdog rappresenta un passo in avanti nella carriera artistica di D’Attoma, un musicista che predilige un jazz moderno preparato, a monte, con un lavoro attento da autore e consolidato, a valle, da esecuzioni prive di sbavature e di passaggi fuori posto.