Autoproduzione – 2014
Enrico Breanza: chitarra
Gianni Sabbioni: contrabbasso
Cesare Valbusa: batteria
Wise one è un brano scritto dall’immortale John Coltrane e contenuto nell’album Crescent del 1964. Ci affascina per sua semplicità compositiva e per la sua aura meditativa, spirituale dotata di una “saggezza” intrinseca.
Direi che si può partire da questo concetto per capire lo sguardo e l’orizzonte di questo interessante trio veronese formatosi recentemente. Alla guida troviamo il chitarrista ed insegnante Enrico Breanza che nasce come jazzista ma che nel corso del tempo si è fatto contaminare sia dalla musica etnica che da quella contemporanea e che ha lasciato, per questo progetto, l’amata chitarra acustica per affidarsi all’elettrica.
L’ispirazione iniziale, come reso esplicito dal gruppo in più occasioni, è il sound dell’etichetta tedesca Ecm Records, quello del passato però, più sporco e vigoroso: un suono in diretta senza filtri alle emozioni, fiero e sincero con il giusto interplay. La ricerca, la sperimentazione e una buona dose di rischio scorrono nelle sette tracce che compongono l’album, cinque delle quali a firma del chitarrista veronese.
Già dalla prima Lo Siento cogliamo la contaminazione tra jazz e musica etnica ed un approccio che guarda al passato e ci riporta indietro con gli anni: un sound “old-fashioned”.
Scirocco si apre con un bellissimo assolo di Sabbioni dal suono pieno, legnoso, profondo e poco rotondo, utile a mettere in risalto gli armonici.
Ne Il Volo il tema si ripete ostinatamente e ossessivamente creando un riff azzeccato e in cui la batteria toglie ogni accenno ai tempi dispari per conformarsi ad un beat dal sapore rock semplice ed efficace.
In Celeste, traccia scritta dal chitarrista Ralph Towner, Breanza rende omaggio ad uno dei suoi maestri portando avendo cura di far affiorare la classicità di questo brano. «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire», come ci ricordava lo scrittore Italo Calvino.
Il rischio arriva con una delle due tracce non originali, Resolution, scritta da John Coltrane e contenuta nel suo grande capolavoro: A Love Supreme. Non sono molti i musicisti che affrontano sovente quest’album forse per eccessiva deferenza.
La breve introduzione del contrabbasso di Jimmy Garrison, nell’originale, viene qui sostituita dalla batteria che “lancia” gli altri strumenti in un’ottima improvvisazione, spontanea e solare.
Apparentemente l’unico neo potrebbe derivare dal timbro della batteria fin troppo acustico e secco, alla fine però lo si apprezza proprio per il suo sapore verace e intimo lontano da eccessive manipolazioni, un vero suono “live”.
Da ascoltare e riascoltare!
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