Augusto Pirodda Quartet – A Turkey is better eaten

Augusto Pirodda quartet - A Turkey is better eaten

el Negocito records – eNR 020 – 2014




Augusto Pirodda: pianoforte

Ben Sluijs: sax alto

Manolo Cabras: contrabbasso

Marek Patrman: batteria






Si torna volentieri a discettare di un musicista concreto, disponibile a mettersi in gioco, e che nell’arco di una discografia non ancora pletorica ha già incrociato tasti e talento con personaggi di certa statura – non minima la capitale coppia ritmica Paul Motian-Gary Peacock che nobilitava, ed animava, l’interessante e atipico No Comment [JazzWerkstatt, 2012], a parte la recentissima operazione in parallelo e in formula europea “open” nel composito quartetto Gang [Spocus, 2014].


Fissando il proprio attuale operare in terra fiamminga, l’ispirazione non soltanto mediterranea di Augusto Pirodda e il più nordico sentire dei sodali s’assortiscono in una musicalità di varia ricchezza, d’alterne, e nell’insieme trasversali, correnti stilistiche, di variamente convergenti stilemi e spunti; fattive le tessiture della sezione ritmica sostenuta dal batterista céco-belga e dal contrabbassita sardo, che con istintualità sostengono e insieme donano tregua espressiva ai solisti, nelle guise dell’energia spiraliforme e dei tracciati di spessore del sassofonista fiammingo, laddove il pianista insulare devolve grappoli accordali e progressioni melodiche agglutinanti e oblique, ulteriormente operando nell’edificazione di una propria, intricata e stratificata musicalità.


Polifonia complessa e slanci vorticosi, transizione libera tra interplay e tocco individuale, istinto melodico, flottante e mutaforma, conformano, “concreta” e pulviscolare, l’identità vissuta da jazz club, embricata in formula non dichiaratemente trasgressiva ad un soffio avant-garde vitale e fattivo, disponendo un sempre mobile terreno di gioco per i talenti in quartetto.


Varrebbe la pena di soffermarsi sulle attitudini dell’etichetta el Negocito records, che rende una valida ed interessante idea delle fenomenologie di questa non troppo familiare area nord-europea (nonché i nostrani contributi alla stessa), per ravvivare lo spunto sullo stato di salute, creativa e partecipativa, di un euro-jazz sensibile e vivido, che assesta attivi contributi alla scena del presente, non in contraddizione con il grande patrimonio delle radici, ed egualmente in sintonia con le correnti della contemporaneità e con attitudine manifesta alla visione e all’ascolto d’anticipazione.



link di riferimento: http://www.elnegocitorecords.com/releases/eNR020+.html