Fonterossa – 0042014 – 2014
Tony Cattano: trombone
Carlo Cattano: flauti, sax soprano
Marco Colonna: clarinetti
Beppe Scardino: sax baritono, clarinetto basso
Pasquale Mirra: vibrafono
Giacomo Ancillotto: chitarra
Roberto Raciti: contrabbasso
Daniele Paoletti: batteria
C’è la Sicilia, le sue bande e l’infanzia in questo disco di Tony Cattano. Il ricordo e la presenza di elementi passati, sono forti e palpabili. Sono quelle bande “iconiche” che accompagnano i funerali dove la cultura classica si mischia al blues (Blue requiem), al folk e in questo caso al jazz, al camerale e ad arrangiamenti che sviluppano timbri, creano atmosfere voluminose al cui interno l’assunto corale di tradizione greca provvede a rendere drammatica (Canto d’addio), surreale e atemporale, o eternata, la narrazione (L’uomo poco distante).
Avevamo conosciuto, in chiave popolare, il mondo delle bande con due dischi pubblicati qualche anno fa intitolati Passione e poi in chiave meno “nobile” e più rock Matri Mia. L’uomo poco distante va oltre: ha un taglio alto, di colui che osserva distaccato, senza alcun apparente legame parentale, ma che rivive e riproduce attraverso la fase del ricordo, l’incedere pedestre di musicisti che deambulano, Cammino sognante, allo stesso ritmo cadenzato di un film degli anni venti. È un racconto in bianco/nero, di ombre crepuscolari, esuli dal presente, ma emotivamente calate in esso. Ossimoro di un tempo che esiste solo in chiave eterna, ancorato tra il passato e la modernità di una musica che trova nella sintesi temporale la sua originalità e poetica (Windows and works).
Altamente consigliato!
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