Sinouj – La Fiche

Quarto disco per i Sinouj, formazione internazionale di World Jazz che fa base a Madrid e che mescola echi musicali di tempi e luoghi lontani, La Fiche prosegue il cammino musicale intrapreso da questi musicisti eclettici. Sinouj è un incontro tra culture: i versatili musicisti di questo quintetto arrivano da Italia, Spagna, Tunisia, Nigeria e Cuba e cercano di mescolare queste numerose e variegate tradizioni musicali condendo il tutto con sonorità funk, rock, jazz e con un sapore contemporaneo ed elettronico. Il materiale da cui prendono spunto è tanto, ma il risultato è omogeneo in una ricerca ad ampio raggio. Il valore della formazione si riscontra nella presenza del violino, che dialoga con il sax alto all’interno di scale arabe e richiami medio orientali. Questi due strumenti sono in grande sintonia timbrica, con un suono graffiante e sofferto.


Largo spazio è lasciato all’improvvisazione, che spesso si dilunga in onirici momenti sospesi: il fraseggio dei solisti è incentrato nello sviluppo di sonorità medio orientali, lasciando da parte un fraseggio più tipicamente sincopato. I brani si sviluppano nell’alternanza tra momenti energici dalla forte impronta funk, e momenti fluttuanti, come in Ouahdub, in cui il basso crea un costante effetto di attesa. Ricorrono accompagnamenti scuri, ostinati e incalzanti che fanno da sfondo ad un fraseggio leggero e sospeso del sax e del violino, come in Tunisian Winter. Una sezione ritmica aggressiva e che richiama le percussioni africane fonde questi due linguaggi. La Fiche segue in modo ortodosso la linea di ricerca consolidata dal gruppo: i brani sono tutte composizioni del sassofonista Pablo Hernandez Ramos, eccezion fatta per un arrangiamento di The National Anthem dei Radiohead, riferimento per il gruppo grazie alle caratteristiche atmosfere sospese, alla ricerca elettronica e alla sapiente maestria nel mescolare suggestioni musicali diverse.



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