Europa Radio Days

Foto: Fabio Ciminiera










Europa Radio Days

Milano, Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano – 15.3.2015


Alle volte, è utile partire da lontano per raccontare un evento nato e promosso con la forza di una grande passione. Alcuni mesi or sono – a metà dello scorso autunno, per intenderci – arriva una telefonata di Giuseppe Ferdico, collaboratore ormai da qualche tempo del nostro webmagazine. Lo sento preso da quello che mi comunicherà di lì poco, non dico agitato, ma sicuramente animato da una certa fibrillazione: è riuscito a convincere la Sezione Milanese dell’Unione Italiana Ciechi a festeggiare i cinquant’anni di attività del Circolo Paolo Bentivoglio con una sua idea, vale a dire la celebrazione del percorso di Europa Radio, attraverso i protagonisti della stazione, i conduttori e i musicisti che ne hanno animato la vicenda.


In breve mi espone chiara l’idea dell’evento, così come poi, nella realtà, si è svolto in un pomeriggio milanese quasi primaverile. Una traduzione in carne ed ossa – o in musica e parole, se si preferisce – del suo volume retrospettivo sulla storia della radio, intitolato FM 88.3, come la frequenza di trasmissione dell’emittente. Un vero e proprio happening dove l’alternanza delle voci e dei suoni potesse diventare la chiave per ricordare e tramandare, lasciando lo spazio per assaporare la nostalgia e condividere l’affetto per chi non c’è più ma senza dimenticare di offrire al pubblico lo sguardo sui risultati prodotti da un’esperienza ventennale.


E il concerto tenuto nella splendida Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano è stato il risultato del lungo lavoro pensato da Ferdico: sul percorso che lo ha condotto alla realizzazione ha “imbarcato” grazie al suo pervicace entusiasmo in primis Sergio Leotta – animatore insieme ad Elda Botta, scomparsa da qualche anno, della stazione – e poi la Bovisa New Orleans Jazz Band guidata da Luciano Invernizzi e La Swinghera capitanata da Vittorio Castelli, Maurizio Franco e Enrico Intra, Ray Martino, Laura Fedele, Franca De Filippi – che, a sua volta, ha coinvolto il gruppo vocale degli Alti & Bassi – e le figli di Gorni Kramer e altri personaggi del jazz milanese, per tutti Sergio Barazzetta, uno dei decani della critica italiana.


Come è facile immaginare, la figura di Elda Botta ha costituito uno dei fili conduttori più presenti del pomeriggio. Descritta da tutti come persona dal carattere schietto e dalla passione inossidabile per il jazz e per la vita della radio, la sua presenza è stata evocata più volte sia da Maurizio Franco nella sua veste di “maestro di cerimonie” e dai vari personaggi che si sono avvicendati nel racconto sia al microfono, rispondendo alle domande del musicologo, che suonando sul palco. Una formula vivace, misurata sull’alternanza equilibrata di momenti diversi, per arrivare appunto al cuore della situazione, vale a dire raccontare un’esperienza in maniera vivida e spontanea.


Se Europa Radio è stata maggiormente legata alle tradizioni del jazz e alla pulsazione dello swing, le trasmissioni gioco forza non potevano non “ospitare”, sia pure con specifiche distinzioni, quanto è passato sulla scena del jazz milanese nei vent’anni abbondanti trascorsi tra il 1976 e il 1998. E quindi, come riporta nel volume Ferdico, a fianco della scena mainstream si sono avvicinati ai microfoni personaggi come Luis Agudo o Franco D’Andrea o Giorgio Gaslini. Per arrivare fino all’episodio raccontato dallo stesso Maurizio Franco che, con i suoi sporadici interventi “provocatori” al ritmo delle avanguardie più radicali, provocava immancabilmente telefonate in redazione che chiedevano a Elda Botta perché «permettesse la trasmissione di certa musica». Un chiaro esempio di “community radio”, con i suoi abbonati e sottoscrittori.


La varietà della scaletta del pomeriggio musicale ha raffigurato bene tutto questo. L’apertura è stata affidata a Laura Fedele e alla sua interpretazione energica e bluesy degli standard di Laura Fedele. Si è passati poi per le incursioni in stile New Orleans della Bovisa New Orleans Jazz Band e de La Swinghera, per la visione contemporanea del pianoforte di Enrico Intra e per il suo incontro sugli standard – e, in particolare, sulle strofe degli standard – con Ray Martino. La conclusione dello spettacolo ha visto sul palco il gruppo vocale degli Alti & Bassi, con l’esecuzione a cappella di Chattanooga Choo Choo e di un medley disneyano, dopo il pirotecnico e coinvolgente finale dell’esibizione de La Swinghera con il ritorno sul palco di Laura Fedele e di Giacomo Marson, trombettista della Bovisa, in una vera e propria jam session.


Tre, quattro brani al massimo, per ogni piccolo set di quello che è diventato per sua stessa natura uno spettacolo composito, realizzato grazie al grande trasporto nei confronti dell’esperienza di Europa Radio e grazie alla felice intuizione di Giuseppe Ferdico, alla sua determinazione incrollabile nel tenere i fili di un’operazione alquanto complessa. Un pomeriggio riuscito all’insegna del valore della memoria, della necessità di ricordare per poter progredire e affrontare il futuro. Per calare nella realtà questa affermazione dal sapore filosofico, Sergio Leotta ripropone da qualche anno l’esperienza di Europa Radio, in streaming su internet, e affianca alla trasmissione odierna la digitalizzazione del materiale di archivio. Se si vuole la motivazione alla base del pomeriggio musicale organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario del Circolo Paolo Bentivoglio è la stessa: l’intenzione di non mettersi alle spalle il passato solo perché è passato, ma di utilizzarlo per fondare il proprio percorso nel presente, senza rinunciare a certe inflessioni nostalgiche, provando, allo stesso tempo, a contestualizzare il percorso storico secondo le differenti sensibilità dei diversi personaggi che hanno suonato o preso la parola. Ed è proprio nella pluralità di vedute dei protagonisti saliti sul palco a rendere omaggio e, perché no, a rivendicare il proprio contributo alla vicenda della radio che questa operazione manifesta la sua riuscita. Oltre che nella copiosa, partecipe e divertita presenza del pubblico.


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