Music Center – BA 335 CD – 2013
Roger Rota: sax soprano, sax sopranino
Marco Remondini: violoncello, sax baritono
Valerio Baggio: tastiere
Stefano Bertoli: batterie
Dell’arabico Maqam, citato a motore ispirativo, devono esser stati presi in prestito a manciate quanto meno l’ampio senso del colore e la verve improvvisativa, vista la cifra generale dell’album, che certo ha anche importato in massiccia copia tutto quanto un arsenale di trovate, ritmiche e strutturali ascrivibili alla fusion più esplosiva ma il cui aggiornamento sembra tarato sull’epoca di maggiori fruizione e diffusione del genere.
Raggiunta la decima esperienza discografica, il sopranista bergamasco torna in pista con l’ipercinetica (e sufficientemente iper-sonante) formazione bass-less, che non per tanto si palesa carente in groove-design né di trovate ritmiche graziate da alternanza.
La vitalità accesa delle soluzioni qui espresse perpetrano virulenta gaiezza, abile a tenere viva una corrente dinamica e vitale, quantunque potrà sfuggire l’impegno del leader a conferire tratto autoriale alle sue linee espressive, stante la facile assimilazione alle correnti del prog e al colore della fusion: le elettroniche d’antan, le propulsioni jazz-rock del drumming, la circolarità melodica (spesso riecheggiante a guisa di mixing la fraseologia medio-orientale) appaiono fra i molti elementi caratterizzanti del lavoro, che tra i suoi elementi incorpora accelerazioni di masse, funambolismi, musicalità “esplicita” con picchi esibizionistici sovente improntati di spirito clownesco, dagli esiti ora spiritosi ora blandamente grotteschi.
Lo spirito diffusamente positivista e coloristico non esita qui nell’insieme in soluzioni di pregnante originalità – pure l’agguerrita band, sotto il soffio delle ance del regista, almeno vive di un pervasivo spirito dinamico e comunicativo, e almeno per i cultori del genere avvincente e spesso contagioso.