Felmay Records – fy 7044 – 2015
Alberto N.A.Turra: chitarre, loopstation
Toni Boselli, Sergio Quagliarella, Alberto Pederneschi, Marco Cavani, Andrea Rainoldi, Tato Vastola: batteria
Azimuth è un lavoro fortemente orientato sul versante rock, ed anche di quello più nudo ed energico, ma mantiene costantemente un anello di congiunzione con quel momento della storia della musica in cui jazz e rock provarono ad incrociare le loro coordinate per dare vita ad un ulteriore progresso strumentale e spingersi verso nuovi orizzonti. Ce lo dimostra la musica di questo originale lavoro e lo testimoniano le parole dello stesso Alberto N.A. Turra (protagonista assoluto con la sua versatile chitarra elettrica) che, nel motivare i titoli dei suoi brani (che prendono i nomi dei sei batteristi coinvolti nel progetto) si richiama al John McLaughlin di Miles Davis (mitico brano contenuto nel seminale Bitches Brew). E sono inequivocabili alcune delle altre scelte in scaletta: la Resolution di John Coltrane e la Wights Waits For Weights di Steve Coleman a braccetto con la Ederlezi delle tradizioni balcaniche (uno dei brani migliori del disco) e la Fire di Jimi Hendrix. C’è di certo la celebrazione di alcuni importanti artisti di riferimento, ma soprattutto in Azimuth (che gioca ripetutamente con riferimenti esoterici cari all’autore) si trova la consacrazione di due strumenti impegnati a dedicarsi con generosità le rispettive energie e potenzialità. I bravissimi batteristi qui presenti si pongono al servizio del solista e protagonista del lavoro, che a sua volta lascia il più ampio spazio immaginabile alle loro esplorazioni solistiche ed a sonorità percussive che in altri contesti non sarebbero venute fuori. Ne deriva nel complesso un lavoro davvero interessante, di assoluta originalità e di un forza ed energia davvero non comuni.