Foto: Michael Schlueter, dal sito del Teatro Stabile di Genova
Beppe Gambetta Acoustic Night 15
Genova, Teatro della Corte – 6/9.5.2015
Beppe Gambetta, Frank Vignola, Vinny Raniolo: chitarre
Kathy Mattea: chitarra, voce
Acoustic night giunge alla sua quindicesima edizione ed è ospitata ancora una volta al Teatro della Corte di Genova. Lo spettacolo è un incontro al vertice fra chitarristi della più diversa provenienza, riuniti da Beppe Gambetta nella sua città natale solitamente nel mese di maggio. «Invece di compiere tournèe con queste formazioni in giro per il mondo, preferisco portare il mondo qua…» Così esordisce il padrone di casa, l’organizzatore dell’evento che si dimostra particolarmente orgoglioso di essere riuscito a reclutare due virtuosi come Frank Vignola e Vinny Raniolo e di aver ottenuto la disponibilità d Kathy Mattea, cantautrice country emergente. Il progetto si svolge sempre con un motivo unificante. Dopo “i polistrumentisti” e “le nuove generazioni”, nelle annate 2013 e 2014, è stato scelto il titolo “italianamericans” per testimoniare quanto la nostra cultura e la nostra musica abbiano influenzato le forme artistiche al di là dell’oceano. Vignola e Raniolo omaggiano, così, due monumenti della chitarra jazz degli anni venti e trenta, quali Nick Lucas e Eddie Lang, entrambi dotati di un cognome italianissimo. I due giovani musicisti suonano lo strumento elettrico con una notevole padronanza, facendo sfoggio di una tecnica brillante, a servizio di un repertorio di sicura presa sul pubblico.
Vengono riproposti, poi, fra gli altri, brani di Django Reinhardt e un medley di colonne sonore con l’immancabile leit motiv de Il Padrino. Una versione accelerata di Tico tico, realizzata dalla coppia, fa letteralmente crollare il teatro.
La Mattea va tranquilla sul suo genere d’elezione, il country, aiutata anche dal coniuge, bassista e autore di canzoni, in scena a darle rinforzo e dispiega la sua voce morbida e calda pure in una versione un po’ timida, almeno inizialmente, di Lontano lontano, scelta per omaggiare il capoluogo che la ospita.
Beppe Gambetta, da parte sua, intrattiene i presenti raccontando gustosi annedoti. Ricorda, ad esempio, il suo rendez vous con un compaesano nel villaggio dove risiede nel New Jersey, a base di pesto e torta pasqualina, piatti tipici nella città della superba. Per valorizzare l’ospite donna, il chitarrista rammenta, in seguito, la sua vittoria di un grammy «che negli States è cosa buona…» Nel dialetto ligure, per contro, grammi si traduce, infatti, come cattivi o disgustosi… Meglio evitare equivoci.
L’artista genovese, inoltre, duetta volentieri con la cantante su un genere che è vicino alla sua inclinazione, ma sfida anche i due “velocisti” sul loro terreno, impegnandosi per stare al passo con le volate dei due ex partners di Bucky Pizzarelli sullo strumento a sei corde.
In solo Gambetta riprende un pezzo di Domenico Taraffo, «il miglior chitarrista di tutti i tempi nato all’ombra della lanterna» secondo lui e trae una composizione dal CD, ancora in lavorazione, inciso con Tony Mc Manus, britannico residente in Canada. «Abbiamo fatto il disco in economia. Non poteva essere altrimenti fra uno scozzese e un genovese, parsimoniosi per definizione…»
Il concerto procede festosamente alternando duetti, trii e qualche volta quartetti. Alla fine, due bis molto applauditi chiudono un appuntamento graditissimo agli abbonati della stagione di prosa e a quanti amano Gambetta, la sua maniera garbata e cordiale di rivolgersi al pubblico e il suo modo di porgere la musica con stile pacato e personale.