Ingrid Laubrock Anti-House – Roulette of the Cradle

Ingrid Laubrock Anti-House - Roulette of the Cradle

Intakt Records – CD 252 – 2015




Ingrid Laubrock: sax tenore, sax soprano

Mary Halvorson: chitarra

Kris Davis: pianoforte

John Hébert: contrabbasso

Tom Rainey: batteria

Oscar Noriega: clarinetto






Terza incursione discografica per Anti-House, combo “open” sotto la regia dell’iperattiva Ingrid Laubrock, teutonica di natali e prime ispirazioni e anglo-americana d’adozione ed azione, e impòstasi sul campo tra le star ormai affermate del free d’ultima generazione, che si ripropone con una certa puntualità e qualche innovazione di line-up, segnatamente il clarinettista Oscar Noriega, di percorsi braxtoniani e berneiani tra gli altri, tornando a reclutare la talentuosa Kris Davis (già coinvolta nel Laubrock Octet), il versatile John Hébert, confermando il partner di vita e d’azione Tom Rainey e l’ormai abituale consorella Mary Halvorson.


Registrazione che «alterna tra associazioni di jazz e New Music – quest’ultima nelle modalità con cui è stata trasmessa all’orecchio già fin dai primi anni del free jazz» secondo le investite note di presentazione, che non mancano di sottolineare le influenze non tanto del primo mentore Dave Liebman, quanto piuttosto dell’attuale regista e ispiratore Anthony Braxton, nelle cui falangi la sassofonista milita ormai regolarmente, ma rispetto al quale mantiene e coltiva propositi ideativi alquanto autonomi, e particolarmente centrati sui più nuovi flussi dell’odierna scena di New York.


Timoniera assai attenta alle direzioni delle forma, pur lungo velocità di crociera variabili e rotte arrischiate e spesso irregolari, Laubrock orienta l’agguerrito combo nell’imbastitura di passaggi di marcato sentore rock-blues (Face the Piper part 2) o curiosi ma efficaci tratteggi jazzy come … and Light (for Izumi), giocando anche con frizzanti psichedelie (From Farm Girl to Fabulous, Vol. II) o scabri contrasti cromatici (Roulette of the Cradle), stemperando alquanto le tensioni lungo più rarefatti transiti quali Silence… (for Monika).


L’album mantiene un certo distacco da eccessi di concitazione, lasciando decantare le più virulente energie ed esitando in un soundscape irradiante ma nell’insieme leggibile e nitido, forte di funzionali combinazioni di ruolo, dall’arrembante drumming di un sempre più sfaccettato Rainey, alle fantasiose sortite delle sei corde liquide, acide e sognanti di Halvorson e alle schegge e scintille gemmanti dalla dirompente tastiera di Davis, dalle trasparenti plastiche di Hébert alle esplorative volute d’ebano di Noriega, nonché il polimorfo e duttile fiato della titolare, che si consolida nella propria progettualità creativa bilanciata tra espressione individuale e vocazione all'(inter-)azione collettiva.



Link di riferimento: intaktrec.bandcamp.com/album/roulette-of-the-cradle-24bit-96khz