Luca Ciarla Quartet – Violinair

Luca Ciarla Quartet - Violinair

Violipiano Records – VPR007 – 2014





Luca Ciarla: violino, elettronica, voce, ocarina, violino baritone, strumenti giocattolo, fischio

Vince Abbracciante: fisarmonica, pianoforte

Nicola Di Camillo: contrabbasso, basso elettrico

Francesco Savoretti: batteria, percussioni





Luca Ciarla cerca una possibile linea di congiunzione tra generi e linguaggi. Improvvisazione e temi provenienti dal mondo del jazz, richiami al mondo classico attraverso pronunce, accenti e atmosfere che punteggiano i brani, il mondo delle tradizioni popolari e la canzone. Infine, l’utilizzo dell’elettronica e l’ironia, evidenziata anche dai titoli e da alcuni interventi con il fischio, con la voce e con gli strumenti giocattolo: tanti ingredienti per una ricetta naturalmente variegata. Luca Ciarla riporta questa sintesi nel suo curriculum di musicista internazionale, ricco di tour nei cinque continenti anche attraverso il fatto – marginale, ma fino a un certo punto – che il disco sia stato registrato in uno studio thailandese: è il modo per mettere in evidenza una voce ampiamente speziata e l’attitudine inclusiva della costruzione del suono del quartetto.


L’accostamento tra brani, atmosfere e linguaggi viene perseguito attraverso la chiave melodica. La scelta di unire più temi in medley è rappresentativa: frasi e linee originali nascono come prosecuzione di temi celebri o si agganciano ad essi per completarne il discorso. E tanto verso pietre miliari del jazz – come Caravan, A night in Tunisia o Round Midnight – quanto verso le tradizioni popolari. Chiaramente il gioco del violinista è raccogliere, intorno al punto di riferimento, esperienze e sonorità che possano allargare le possibilità del quartetto e permettere un andamento fluido alla musica.


L’incontro di violino e fisarmonica mostra con plastica evidenza il ragionamento promosso dal leader. Strumenti presenti, in varia misura, tanto nel jazz, quanto nella musica classica e nelle tradizioni popolari, e, per questo, in grado di scalare senza troppe frizioni tra i diversi mondi. La tavolozza si completa con l’utilizzo delle percussioni, preziose nel dare colore e vivacità al gioco della ritmica, e con gli accenti portati dalla voce alla confezione delle melodie.


Un lavoro volutamente vario per dare risalto alle tante anime connaturate nella musica del violinista.