Kenny Reichert Band – Interpretations

Quartetto al suo debut-album, in Interpretations si espone una panoramica di fattezze elettroacustiche dichiaratamente imbevuta di un sentire nordamericano al bivio tra i club e la provincia e, di riflesso, uno stato dell’arte compresso tra flussi mainstream e assestamenti post-fusion e che non sembra ricercare riscatti formali agli standard e alle medietà dei canoni suddetti.


Sequenza intessuta (non poi brillantemente) su un operato di spazzole e bacchette faticante (quando non costrittivo) per l’ascolto, ancorata su lignei interventi di basso, interpunzioni regolari e di poche sorprese, che sono la “normale” piattaforma su cui si susseguono le evoluzioni e le invenzioni (in verità di contenuta portata) da parte del leader, prodigo di liquide soffusioni lunari a sei corde con prevalenti accenti bluesy, alterno nel ruolo solistico con la tromba, non particolarmente persistente negli impeti solistici e di limitata penetranza timbrica, il tutto assai raramente impennandosi, e solo occasionalmente osando un distacco da un suo “quieto vivere” formale, dispiegando un po’ le vele nel moto appena più increspato di brevi passaggi, spendendosi all’esposizione incruenta e una idea a minimo rischio di bilanciamento armonico, non tendendo, intuitivamente con grande probabilità, a scompaginare la routine emotiva e immaginativa di alcuno.


Non che i sidemen non siano onesti lavoratori delle note ma, davvero, ci sfugge parecchio del dichiarato “talento multi-genere” del titolare, e nel panorama non certo dormiente della creatività odierna stentiamo ad attribuire una collocazione argomentata all’operato del giovane chitarrista e autore dal Wisconsin, che ci rilascia un lavoro pulito ma, dalle premesse suddette, ben poco memorabile – se “buona la prima” è intercalare talvolta frettoloso, è da una “seconda” chance di Reichert che vorremmo (e auspicheremmo) attenderci di più.



Link di riferimento: https://kennyreichertband.bandcamp.com/releases