Alfamusic – AFPCD146 – 2015
Andrea Ferrario: sax tenore, sax soprano
Michele Francesconi: pianoforte, Fender Rhodes
Alex Carreri: basso elettrico
Stefano Pisetta: batteria
Massimiliano Coclite: tastiere, voce, Fender Rhodes
Danilo Mineo: percussioni
Le atmosfere del jazz elettrico sono la cornice di riferimento per i dieci brani di Bologna Skyline: temi dal passo spigliato, ispirati alla fusion e al suo vocabolario, fatto di groove meno usuali, temi articolati, metriche complesse, senza però perdere di vista la chiara evidenza che da quella stagione sono passati alcuni decenni né, tantomeno, le esperienze maturate nel percorso musicale dei due leader.
Michele Francesconi ed Andrea Ferrario firmano a quattro mani un lavoro molto compatto, soprattutto grazie all’utilizzo degli strumenti e delle sonorità che hanno caratterizzato i dischi di quel periodo: tastiere, basso elettrico, percussioni, la voce di Massimiliano Coclite. Alcuni riflessi inseriti nelle composizioni danno invece ai brani una prospettiva lievemente diversa: il richiamo a quelle atmosfere viene stemperato da uno sguardo che tiene conto dell’attualità. Un grado di libertà necessario per mantenersi coerenti tanto con il percorso dei singoli musicisti quanto con i presupposti di partenza del disco.
I dieci brani di Bologna Skyline – tutti originali: quattro firmati da Ferrario, due da Francesconi e quattro da entrambi i leader, tanto per sottolineare il lavoro preparatorio per arrivare alla registrazione – mettono in evidenza come siano stati proprio composizione e arrangiamento siano state le chiavi per guardare anche al di fuori dei canoni del genere e non dare luogo ad un’operazione nostalgica. Le prime note di Yellow mood, sin dal richiamo presente nel titolo, e la vena morbida di Caraluna sono una chiara dichiarazione di intenti. Ferrario e Francesconi cercano, però, di non schiacciarsi in una aderenza troppo stretta agli stilemi del genere e rendono possibile così un dialogo tra i riferimenti scelti e le suggestioni provenienti da contesti differenti, alla ricerca di connessioni sempre possibili tra linee melodiche, forme e atmosfere.
Come si può facilmente immaginare, ci troviamo in presenza di un disco vigoroso, dal groove pulsante ed energico. Un lavoro, allo stesso tempo, articolato, grazie agli interventi dei compositori e degli interpreti e reso vitale dal dialogo tra i musicisti. L’esempio più evidente è la voce del sassofono: se Ferrario riprende con grande confidenza le “movenze” dei vari esponenti di quella stagione, la presenza di inflessioni e spunti personali gli permette di sfuggire alle orme tracciate, non di seguirle in maniera acritica, e giungere così a soluzioni differenti.
La continua spola tra le proprie intenzioni e il rispetto del quadro espressivo scelto caratterizza l’andamento di Bologna Skyline. Un rapporto gestito con maturità da Ferrario e Francesconi, con grande attenzione al risultato finale sia per quanto riguarda lo sviluppo delle composizioni che per l’impasto timbrico e l’interplay tra i musicisti.
Link di riferimento: Yellow Mood